General

Wilton Gregory nuovo arcivescovo di Washington. Papa Francesco nomina un afroamericano nel giorno in cui si celebra di Martin Luther King

Maria Antonietta Calabrò 04/04/2019
Figlio di divorziati, decise di farsi prete quando non era cattolico e gli fecero fare insieme battesimo, comunione e cresima per farlo entrare in seminario.

Nel giorno dell’anniversario della morte di Martin Luther King, il primo vescovo afroamericano della storia, Wilton Gregory, 71 anni, finora ad Atlanta, è stato nominato nuovo arcivescovo di Washington. Una sede che dà diritto alla porpora cardinalizia, anche se forse dovrà aspettare il nuovo arcivescovo ancora un po’ (visto che l’ex arcivescovo Donald Wuerl è ancora un cardinale elettore). Resta il fatto che Wilton potrebbe essere al prossimo conclave il primo papa nero della storia.
Una storia personale fuori dall’ordinario quella di Wilton: figlio di divorziati, decise di essere prete quando non era nemmeno cattolico, e gli fecero fare battesimo, comunione e cresima tutte insieme per farlo entrare in seminario.
Laureato in Liturgia (disciplina minore, rispetto alle varie branche della Teologia, e soprattutto disciplina ecclesiastica ‘conservatrice’) Wilton fu nominato vescovo da Giovanni Paolo II un anno prima di morire, dopo essere stato presidente della Conferenza episcopale americana dal 2001 al 2004, gli anni in cui scoppiò il caso “Spotlight” della pedofilia di Boston, ma anche gli anni in cui la USCBC stabilì le prime linee guida valide per tutti gli Stati Uniti che imposero la denuncia immediata alle autorità civili (entro le 24 ore) dei casi di abusi su minori che fossero venute a conoscenza delle autorità ecclesiastiche.
La nomina avviene dopo che la Diocesi della capitale americana è rimasta senza arcivescovo per sei mesi a motivo delle dimissioni di Wuerl che si è dimesso ad ottobre dopo che era stato chiamato in causa dal Report del Gran Giurì della Pennsylvania, che ha accusato una serie di alte gerarchie ecclesiastiche di aver insabbiato dei casi di abusi sessuali su minori, e dopo lo scoppio del caso dell’ex cardinale (ormai ridotto allo stato laicale) Theodore McCarrick, predecessore di Wuerl, accusato di abusi sessuali e di coscienza su seminaristi e su almeno due minori, tra cui il figlio di un amico di famiglia che ha denunciato pubblicamente McCarrick la scorsa estate in un’intervista al New York Times. Il caso McCarrick è stato al centro della denuncia dell’ex Nunzio Carlo Maria Viganò.
Come arcivescovo di Washington, Wilton sarà un interlocutore privilegiato della politica americana: dal Congresso al Presidente degli Stati Uniti. Sicuramente la scelta di Francesco (arrivata dopo oltre un mese di consultazioni) è anche un messaggio ai suprematisti bianchi.
Proprio stamattina, giorno della nomina di Gregory (che oltre all’inglese e lo spagnolo parla italiano, che è un po’ il “volgare” del Vaticano) Papa Francesco ha ricevuto il cardinale di Boston Sean O’ Malley, presidente della Pontificia Commissione sulla pedofilia. Una coincidenza significativa per il peso della nomina del nuovo arcivescovo di Washington che avrà una grande influenza sulla Conferenza episcopale americana soprattutto adesso che il Presidente Daniel Di Nardo ha problemi di salute (un lieve infarto lo ha colpito da poco). Gregory viene considerato da tutti gli osservatori (a cominciare da Massimo Faggioli, e da Michelle Boorstein del Washington Post) “un moderato”, non tanto un uomo “di Francesco”, come i cardinali Joe Tobin e Blase Cupich. Ma proprio per questo in grado di assicurare una maggiore effettività di guida alla travagliata Conferenza episcopale americana in rapporti turbolenti con la Santa Sede almeno dal 2010 (a cominciare dal contrasto alla pedofilia). Questo ruolo Gregory potrà giocare rispetto anche al cardinale O’Malley (che avrebbe potuto aspirare a guidare Washington) con il quale, a motivo del caso McCarrick e prima ancora del Cile, i rapporti con Francesco si sono progressivamente raffreddati.
Sempre oggi (terza coincidenza) il Vaticano ha reso nota la condanna definitiva del vescovo di Agana, Guam, Anthony Sablan Apuron, colpevole di delitti contro il Sesto Comandamento con minori. Apuron rimarrà vescovo e prete ma non avrà più l’incarico e non potrà più vivere neppure temporaneamente nell’Arcidiocesi di Agaña. Guam è un’isola che fa parte degli Stati Uniti.