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Tensione a Gaza, raid israeliani e palloni incendiari palestinesi

6 marzo 2019, Nena News
Nella notte l’aviazione israeliana ha colpito la Striscia, mentre due palestinesi venivano feriti dai cecchini. Poco prima dall’enclave palestinese erano stati lanciati palloncini incendiari, esplosi in volo. Delegazione egiziana al lavoro per la tregua.

Notte di fuoco a Gaza: l’aviazione israeliana ha colpito con i missili la Striscia, a Gaza City, nel campo profughi di Nuseirat e a est di Khan Younis. Secondo fonti locali, i raid hanno provocato danni alle case ma non ci sono vittime. 
L’esercito di Tel Aviv ha bombardato Gaza in risposta a palloncini incendiari lanciati dalla Striscia verso il territorio israeliano come avviene ormai da tempo.I palloncini, almeno due, sono esplosi in aria e non hanno provocato danni.
Questa mattina il valico di Kerem Shalom, l’unico tra Israele e Gaza utilizzato per l’ingresso di beni, è stato temporaneamente chiuso dalle autorità di Tel Aviv a causa della tensione nella zona e per la presenza, secondo il Cogat, l’ufficio israeliano per le attività nei Territori, di un drone palestinese. Il valico è stato poi riaperto.
Due invece i feriti, due giovani, nel centro dell’enclave palestinese: a est del campo profughi di al-Bureij, sono stati colpiti dal fuoco dei cecchini israeliani lungo le linee di demarcazione tra Gaza e Israele, dove si svolgono da quasi un anno manifestazioni popolari, e sono stati ricoverati in ospedale. Le proteste, notturne, sono parte della Grande Marcia del Ritorno, iniziativa lanciata il 30 marzo scorso e tuttora in corso.
I giovani palestinesi hanno lanciato pietre contro i soldati e dato alle fiamme dei copertoni. In risposta l’esercito ha sparato proiettili e gas lacrimogeni verso i manifestanti. Da settimane la Marcia si è allargata anche alle ore notturne, da quella che i palestinesi chiamano l’unità “Confusione notturna”.
Poche ore prima, ieri sera, una delegazione egiziana era a Gaza per incontrare la leadership di Hamas e, come spiega un ufficiale del movimento islamista, per “abbassare la tensione e impedire una guerra nella Striscia”. Guidata dal generale Amro Hanafi, la delegazione del Cairo è entrata da Israele, dal valico di Erez a nord, e ha incontrato il leader di Hamas Haniyeh e il leader islamista nella Striscia Sinwar. Al centro della discussione una tregua di lungo periodo tra Israele e Hamas, calma per la calma, l’espansione della zona per la pesca e il trasferimento di 150 megawatt di elettricità a Gaza. 
In tale contesto la parte israeliana legge nel lancio di palloncini incendiari il modo per fare pressione, per spingere verso la tregua. Il timore palestinese, viste le esperienze passate, è che l’avvicinarsi delle elezioni israeliane – il prossimo 9 aprile – e i guai giudiziari del premier Netanyahu che stanno provocando una consistente riduzione del consenso verso il Likud possa spingere l’attuale esecutivo a racimolare voti alzando la tensione contro la Striscia. La strategia, ormai nota, della paura e della “sicurezza” per spingere il voto verso destra.