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Dalla Milano antirazzista parte la sfida alle destre: in Italia e in Europa

Simone Oggionni 02/03/2019
Da tempo Milano non era così bella. È un corteo imponente, una piazza meravigliosa quella che dice che occorre iniziare a scrivere una storia diversa.

Si badi, non è retorica: con una sinistra politica ai minimi termini dal punto di vista della capacità organizzativa, della forza e del consenso, le piazze, la mobilitazione popolare, diventano la leva necessaria della ricostruzione. E quando le piazze parlano, i cittadini riprendono parola, tace il politicismo incomprensibile dei congressi, dei talk show, dei comunicati stampa. E si alza la voce di un pensiero cristallino, che ha il pregio di fare capire cosa vuole, dove vuole andare.
La Milano solidale, multietnica, accogliente, con il cuore in mano, che oggi è scesa in piazza, ha detto una cosa semplice: esiste un’alternativa generosa, popolare, unitaria al razzismo di massa con cui il governo sta contagiando il Paese. All’Italia dell’indifferenza e dell’odio, del cinismo e del bullismo contro i neri, i disabili, gli omosessuali, i transessuali qui si contrappone un’altra idea.
Lo si fa insieme, uniti nelle differenze: dai sindacati alle associazioni di volontariato, dai cattolici ai centri sociali, e poi tutti i partiti della sinistra e del campo democratico, migliaia e migliaia di persone. Altro che radical chic, come qualcuno a mezza voce dice: siamo emblema di un pezzo di Paese che resiste e reagisce ai porti chiusi, ai bambini fatti morire in mare con la pagella cucita nella giacca, alla caccia all’immigrato che si scatena con il benestare di chi governa.
E lo si fa con la forza e l’orgoglio di chi vuole tradurre questo moto etico, questa rivolta delle coscienze, in un progetto politico. Non diteci che sono chiacchiere. Andate a leggere il testo che abbiamo prodotto, come Articolo Uno, sul tema dell’immigrazione, anche in relazione alle prossime elezioni europee. Noi sapremmo domani mattina cosa fare e a quale livello, in Europa e in Italia. Riforma del Regolamento di Dublino, sistema d’asilo europeo, cooperazione con i Paesi costieri completamente diversa da quella improntata dagli ultimi governi. Sistema di corridoi umanitari serio e rigoroso. Cooperazione con i Paesi africani e medio-orientali di provenienza dei migranti, per facilitare condizioni di stabilità e sviluppo infrastrutturale e sociale. Libertà di movimento e di circolazione, contro e oltre la legge Bossi-Fini e i decreti Maroni e Salvini. No al reato di “clandestinità”, sì alla possibilità di flussi in entrata. Rafforzamento della rete SPRAR. Lotta senza quartiere al caporalato e alla schiavitù, dando un senso pieno e un valore effettivo all’idea di una cittadinanza europea.
Si mettano il cuore in pace i sovranisti di destra (e anche quelli di sinistra). A pensare che il colore della pelle o il luogo di nascita contino meno della comune appartenenza alla razza umana siamo in molti. Lavoreremo per trasformare questa piazza in una proposta politica, ampia, democratica, progressista. Alternativa alle destre, incompatibile con i nazionalismi. Una grande lista europeista di ispirazione socialista, laburista, ecologista, umanista, democratica, riformatrice, in sintonia con questa bellissima Milano anti-razzista. Chi è disponibile faccia un passo avanti.