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ALGERIA. Bouteflika: “No al caos”, ma la piazza non l’ascolta

8 marzo 2019, Nena News
In un discorso scritto, l’anziano e malato presidente algerino ha invitato i manifestanti a stare attenti alle “forze interne ed esterne” che vogliono destabilizzare il Paese. Ma la capitale oggi tornerà a riempirsi di decine di migliaia di manifestanti che si oppongono alla sua quinta candidatura alle presidenziali del 18 aprile.

In un discorso letto oggi da un ministro a suo nome, il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika ha chiesto a coloro che da due settimane scendono in piazza contro la sua quinta candidatura di non creare il “caos” nel Paese. Se da un lato l’anziano e malato leader si è rallegrato per il fatto che i manifestanti (soprattutto i giovani) siano scesi in piazza “per esprimere pacificamente le loro opinioni”, dall’altro li ha esortati a stare attenti alle “forze interne e esterne” che vogliono destabilizzare l’Algeria.
“Invitiamo alla calma contro la possibile infiltrazione all’interno di questa espressione pacifica [di dissenso] di parti infide, interne o esterne che potrebbero provocare il caos”. Bouteflika ha poi ammesso che l’Algeria sta affrontando “numerose sfide economiche, sociali e politiche” sottolineando come solo agli algerini spetta “preservare” il Paese.
Il suo messaggio giunge nelle ore in cui però le strade di Algeri si riempiranno nuovamente di manifestanti che chiedono a gran voce la sua esclusione dalle presidenziali del 18 aprile. Sui social è stata infatti indetta per oggi la “Marcia dei 20 milioni” che fa seguito a quella di venerdì scorso quando centinaia di migliaia di persone hanno marciato nella capitale.
Ma le proteste sono ormai all’ordine del giorno. Ieri 1.000 avvocati hanno sfilato ad Algeri in direzione del Consiglio costituzionale, l’organismo responsabile per l’approvazione dei candidati alle presidenziali. “Chiediamo che il Consiglio si assuma le sue responsabilità escludendo il presidente – ha detto Ahmed Dahim, membro degli Ordini degli avvocati – Questa candidatura è inammissibile”. Bouteflika, 82 anni, è gravemente malato dopo essere stato colpito da un ictus nel 2013 che lo ha costretto a stare su una sedia a rotelle e a ridurre le sue apparizioni in pubblico (sono ormai rarissime). Dall’entourage del presidente fanno filtrare però ottimismo sulle sue condizioni di salute. Secondo il responsabile della sua campagna elettorale, Abdelghani Zaalane, gli esami medici che Bouteflika sta eseguendo in Svizzera sono quasi terminati e “non sono preoccupanti”
Parole irrilevanti per i manifestanti le cui file stanno crescendo giorno dopo giorno. A inizio settimana due rami del maggior sindacato del Paese – il cui leader è vicino al presidente – si sono schierati contro la sua partecipazione alle presidenziali. “I membri non vogliono un sistema collegato ad oligarchi” hanno detto mercoledì Roubia e Reghaia dell’Unione generale dei lavoratori algerini (UGLA) che conta migliaia di membri.
Ma ieri sono scese in piazza anche decine di giornalisti di emittenti private e pubbliche per denunciare le pressioni che stanno subendo da due settimane mentre coprono le proteste. La scorsa settimana diversi operatori dell’informazione sono stati arrestati dalla polizia mentre denunciavano la “censura” delle manifestazioni.