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YEMEN. Il Marocco sospende la sua partecipazione alla guerra

8 febbraio 2019, Nena News
Secondo alcune fonti, il governo marocchino avrebbe richiamato anche il suo ambasciatore in Arabia Saudita.

Tra Riyadh e Rabat i rapporti continuano ad essere tesi. Tregua preliminare raggiunta nuovamente nella città yemenita di Hodeidah.
La coalizione saudita anti-houthi perde i pezzi: il Marocco ha sospeso infatti la sua partecipazione alla guerra in Yemen. Non solo: secondo quanto hanno dichiarato due ufficiali governativi all’Associated Press, Rabat avrebbe richiamato a casa anche il suo ambasciatore in Arabia Saudita. Le due fonti, che hanno preferito mantenere l’anonimato perché non autorizzati a parlare pubblicamente, non hanno fornito ulteriori dettagli, ma si sono limitati a dire che il Marocco non prenderà parte a prossimi interventi militari né a futuri incontri della coalizione. Non che l’alleanza perda un alleato di primo piano nella battaglia contro gli houthi: l’intervento in Yemen del Marocco era in effetti diminuito pochi mesi dopo l’inizio del conflitto quando un suo F-16 era stato abbattuto nel maggio del 2015 dai ribelli houthi. Ma di certo segnala come le relazioni tra Rabat e Riyadh non siano delle migliori.
In una intervista concessa lo scorso mese alla tv panaraba al-Jazeera, il ministro degli esteri marocchino Nasser Bourita aveva spiegato che la decisione di ritirarsi dallo Yemen dipendeva dagli “sviluppi avvenuti sul terreno yemenita” e “soprattutto per la situazione umanitaria”.
La parole del ministro assumano però un significato più ampio e chiaro se lette all’interno del più ampio quadro dei rapporti tra Marocco e Arabia Sauta. Nel recente tour del mondo arabo compiuto dal principe ereditario Mohammed bin Salman – tour nato per cercare di ricompattare le file dei suoi alleati sia per quanto riguarda la guerra in Yemen anti-Iran, che per lo scandalo internazionale causato dall’omicidio del giornalista dissidente Khashoggi – balzò agli occhi di molti analisti l’assenza della tappa marocchina. Bourita, a tal proposito, ha spiegato ad al-Jazeera che le “visite ufficiali vanno preparate in anticipo secondo i protocolli”.
Dichiarazioni che non sono piaciute a Riyadh che si è “vendicata” prontamente mandando in onda sulla più importante tv, la panaraba al-Arabiya, un documentario sul Sahara occidentale in cui è stato detto che il Marocco occupa quel territorio da quando i colonizzatori spagnoli lo lasciarono nel 1975. Parole che hanno mandato su tutte le furie Rabat (il Marocco considera quelle terre sue) e che hanno avuto conseguenze politiche immediate: il richiamo in patria “per consultazioni” dell’ambasciatore marocchino in Arabia Saudita.
Intanto in Yemen, coalizione saudita e ribelli houthi avrebbero raggiunto un (nuovo) compromesso preliminare su come implementare la tregua e il ritiro dei gruppi armati dalla città portuale di Hodeidah, centro fondamentale per l’arrivo degli aiuti umanitari. A dare la notizia di un nuovo avvicinamento tra le parti sono state le Nazioni Unite, sebbene il Palazzo di Vetro abbia precisato che per ora non è stato ancora raggiunto un accordo definitivo. L’Onu prova a misurare le parole: del resto un cessate il fuoco si era raggiunto in città anche lo scorso mese, ma le armi non hanno mai smesso completamente di tacere.