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Soli e non tutelati: il dramma dei minori migranti

Francesco Rocca 03/12/2018
L’Italia non sarà presente alla Conferenza Intergovernativa per l’adozione del Global Compact sulla migrazione che si terrà a Marrakech la prossima settimana.

Gli esponenti del Governo hanno spiegato le loro ragioni e la loro scelta di rimettere la decisione finale al Parlamento va rispettata. Mi rincresce perdere una occasione importante per esporre, dinanzi al governo che rappresenta anche me e tutti i volontari della Croce Rossa italiana, quali sono a nostro avviso le criticità e le sfide che il fenomeno migratorio ci sta imponendo in questa epoca e quali siano, a nostro avviso, le giuste soluzioni. Ho scritto “giuste soluzioni” perché di soluzioni ce ne sono sempre diverse, ma alcune sono più “giuste” di altre.

Di ritorno da Marrakech sarà indispensabile trovare altri spazi e altre situazioni di confronto col Governo italiano. Avrei voluto illustrare – e lo farò in altro modo – alcuni degli aspetti più drammatici di questa Odissea mondiale e uno che mi sta particolarmente a cuore e che è il meno attenzionato: quello che riguarda i “minori non accompagnati”. Usiamo una formula tecnica, istituzionale e fredda per riferirci a questa tragedia nel dramma, ma stiamo parlando di bambini e bambine. Non poche centinaia, che già sarebbe una cifra preoccupante, ma almeno 300mila attualmente in circolazione secondo le stime del 2017 delle Nazioni Unite. Ad oggi pensiamo che il numero possa essere drammaticamente ancora più alto.
La Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna rossa ha presentato un suo report ad uso dei partecipanti al Global Compact di Marrakech e a disposizione di chiunque si voglia documentare: lo abbiamo intitolato Soli e insicuri.
Stiamo parlando di bambini e bambine, oltre che di adolescenti. Non ci vuole quindi una specializzazione particolare per immaginare a quali rischi e pericoli siano esposti dei minorenni persi nel flusso indistinto delle migrazioni di massa e del traffico di esseri umani. Dei bambini non protetti, indifesi e tutelati da nessuno: soli.
Inutile chiudere gli occhi della mente per il raccapriccio: il rischio principale riguarda gli abusi sessuali e la prostituzione minorile, è ovvio. Un crimine odioso nel crimine già aberrante della nuova tratta degli schiavi, un abuso nell’abuso, una prevaricazione vigliacca nello sfruttamento già ignobile della debolezza altrui. Mi riesce difficile immaginare una persona più vulnerabile di un bambino solo e senza alcuna tutela trasportato come un pacco e trattato come bestiame da una organizzazione di adulti senza scrupoli, carnefici per le loro vittime adulte, veri e propri orchi per i bambini.
Dovremo rimandare purtroppo il confronto sui profughi, sui rifugiati, sui migranti, su chi scappa dalla guerra o dalla miseria. I tempi della politica sono diversi da quelli che impongono a chi lavora nelle emergenze umanitarie di essere rapido, preparato e costantemente presente.
Ma su questo aspetto, sulla tragedia sempre crescente di questa tratta dei bambini interna alla nuova tratta degli schiavi, in tutta sincerità è impossibile pazientare. Invierò questo report ai membri del Governo italiano e alle personalità istituzionali, sperando che trovino il tempo necessario per leggerlo. Sono certo che tutti, in particolare chi è padre e madre, saranno toccati dalla gravità del problema e, forse, al ritorno da Marrakech, ne potremo parlare, con calma e tranquillità, nel solo interesse di questi bambini, che già tutti hanno abbandonato.
Noi non li abbiamo mai abbandonati e siamo convinti di poterne salvare, insieme a Istituzioni più consapevoli, un numero sempre maggiore. Il Global Compact sulla migrazione è un’occasione storica che il mondo non può permettersi di perdere.