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Scempio delle Istituzioni e disfatta politica, ma Salvini si vendica sui migranti

Pietro Grasso 22/12/2018
È arrivato, finalmente, il maxiemendamento che sostituisce integralmente la manovra.

Sono 270 pagine di commi con cui si decide la cosa più importante cui è demandata la politica: dove mettere le risorse, quanto spendere per cosa, cosa finanziare e cosa no.
Per la prima volta si voterà a scatola chiusa: né i senatori di maggioranza né quelli di opposizione sanno con certezza cosa ci sia scritto in quelle pagine, perché non ci sarà dato il tempo di studiarle. Uno scempio delle istituzioni.
Quello che è certo è che sia Di Maio che Salvini hanno perso: hanno perso credibilità nei confronti dei loro interlocutori, non rispetteranno nessuna delle loro promesse, non toglieranno le accise anzi le aumenteranno, non faranno (per fortuna!) nessuna flat-tax, non ci saranno i 780 euro del reddito di cittadinanza per tutti, così come non fermeranno il programma degli F35, non fermeranno la Tap. Addirittura bloccheranno gli aumenti automatici per le pensioni a partire dai 1200 euro al mese, altro che pensioni d’oro!
Continueranno a fare ciò che li ha resi popolari: post su Facebook, dirette social, qualche tweet.
Presto i nodi verranno al pettine, presto la disillusione e la rabbia li travolgeranno.
Per questo Salvini, non potendo far star meglio i suoi elettori e i cittadini di questo Paese, prosegue nell’unica strada che conosce: far star peggio gli ultimi, i più deboli, gli unici con la quale riesce a prendersela. Per coprire la disfatta, se la prende con i 300 disperati – uomini, donne, bambini – che Open Arms ha salvato nel Mediterraneo. Li lascerà in mare, per poter sfoderare almeno un sorriso a Natale. Perché lui ci tiene alle tradizioni natalizie, lui giura sul Vangelo e bacia il rosario, lui difende i valori cristiani. O no?