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FOCUS ON AFRICA. Nigeria “preoccupata” da Amnesty International, scontri etnici in Etiopia

Federica Iezzi 22 dicembre 2018
La nostra rubrica settimanale sull’Africa vi porterà anche nella Repubblica Democratica del Congo dove le elezioni sono state rimandate al 30 dicembre.

Repubblica Democratica del Congo
Le elezioni presidenziali nella Repubblica Democratica del Congo sono state rimandate al 30 dicembre.
Lo scorso giovedì la commissione elettorale del Paese ha dichiarato di non essere pronta a tenere le elezioni in seguito ad un incendio che avrebbe distrutto i sistemi elettorali e in seguito all’epidemia di Ebola che non tende ad arrestarsi nelle regioni ad est.
L’annullamento del voto, previsto inizialmente per domani, potrebbe provocare proteste da parte dei leader e degli studenti dell’opposizione nel vasto paese dell’Africa centrale.
Attualmente il campus dell’Università di Kinshasa è stato isolato dalle forze di sicurezza in seguito alle manifestazioni nella capitale, che chiedevano lo svolgimento dei sondaggi nei tempi previsti.
La campagna elettorale è stata preannunciata dalle violenze ai danni soprattutto dei sostenitori dell’opposizione.
Le elezioni nella Repubblica Democratica del Congo, posticipate ripetutamente dal 2016, hanno lo scopo di scegliere un successore del presidente Joseph Kabila, che lascia il potere dopo 18 anni al governo.
Il Paese non è mai riuscito ad ottenere una transizione pacifica del potere da quando ha raggiunto l’indipendenza dal Belgio nel 1960.
Nigeria
Il governo nigeriano si dichiara ‘preoccupato’ riguardo le attività di Amnesty International. Le pesanti affermazioni arrivano solo pochi giorni dopo che il governo Buhari ha bandito l’UNICEF, con le inammissibili accuse di addestramento di spie solidali a Boko Haram.
Secondo quanto riportato dal portavoce ufficiale di governo, Garba Shehu, le operazioni dell’organizzazione internazionale in Nigeria sembrano orientate solo a danneggiare l’esercito federale, mediante la fabbricazione e macchinazione di accuse fittizie di presunte violazioni dei diritti umani e di sponsorizzazioni clandestine di gruppi dissidenti.
La risposta di Amnesty International è correlata da dati e avvenimenti dettagliati a partire dall’assassinio di quasi 4.000 persone negli ultimi tre anni, per finire alle centinaia di sfollati, ai limiti della sopravvivenza, in molte regioni del Paese.
La rivolta nel nord-est della Nigeria è iniziata nel 2009 e si è estesa ai vicini Camerun, Ciad e Niger, uccidendo almeno 27.000 persone e lasciando milioni di persone totalmente dipendenti da aiuti umanitari.
Etiopia
Ancora violenti scontri e intensi combattimenti tra gruppi etnici nel sud dell’Etiopia, che ha costretto centinaia di persone alla fuga attraverso il confine con il vicino Kenya. Notizia cnfermata da Patrick Mumali, vice commissario nella contea di Moyale.
Le violenze sono scoppiate tra giovedì e venerdì scorsi nei pressi della città di Moyale, al confine con il Kenya, in una regione rivendicata sia dall’Oromo, il più grande gruppo etnico del Paese, sia dalle etnie somale, in particolare le Somali Garre.
I contrasti si sono riaccesi nella regione meridionale di Oromia da quando il primo ministro Abiy Ahmed, primo leader dell’Oromo nella storia moderna dell’Etiopia, si è insediato lo scorso aprile.
Dall’inizio di quest’anno, almeno 5.000 etiopi sono stati costretti a cercare rifugio in Kenya, in seguito a violenze ai danni di civili da parte dell’esercito etiope nel sud del Paese.
Nella regione di Oromia, convivono almeno quattro conflitti separati lungo linee etniche, oltre a una disputa sui confini.