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YEMEN: BOMBARDAMENTO DI UN OSPEDALE E PAUSA NEI COMBATTIMENTI

Al Manar – Press Tv 16 novembre 2018
La coalizione militare diretta dall’Arabia Saudita ha bombardato ieri l’ospedale di Al Zaura, nella provincia yemenita di Al Hudaidah, producendo gravi danni strutturali a questo che era l’unico centro medico rimasto in piedi, causando una serie di vittime e feriti il cui numero deve ancora essere accertato.

Secondo i responsabili della sicurezza, l’artiglieria pesante ha colpito la sezione del laboratorio dell’ospedale e questo ha provocato il crollo della struttura.
Allo stesso modo sono stati effettuati raid aerei della coalizione su una strada di collegamento che unisce i distretti di Zabid e Tuhaita, con dozzine di comunità che sorgono su entrambe le zone, densamente popolate.
Soltanto lo scorso mercoledì si sono contate sette vittime civili nel corso dei bombardamenti.
La scorsa settimana il Fondo della Nazioni Unite per l’Infanzia ha avvisato che su questa capitale corre il rischio imminente di morte in cui si trovano i bambini residenti nella città costiera di Al Hudaidah per l’intensificarsi degli attacchi aerei indiscriminati della coalizione saudita.
L’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno dispiegato circa 10.000 nuovi soldati nella costa occidentale dello Yemen dopo che le ripetute campagne per la conquista di Hudaydah sono state sventate dalla resistenza degli Houthi e dai loro alleati nell’esercito yemenita.
Gli invasori si sono fermati su un muro possente di resistenza messo in piedi dai protettori della città che hanno respinto i miliziani e i loro mercenari, nonostante la superiorità di armamenti e l’appoggio aereo saudita.
Mercoledì l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno interrotto la loro offensiva mirata a conquistare la città portuale strategica di Hudaydah dai combattenti di Houthi.
Le fonti hanno detto che ai mercenari sostenuti dall’Arabia Saudita (in prevalenza sudanesi) era stato “ordinato” di fermare l’offensiva fino a nuovo ordine. Hanno riferito che avrebbero ripreso le operazioni se fossero stati attaccati.
La cessazione degli attacchi è avvenuta un giorno dopo che Mark Lowcock, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti d’urgenza, ha sollecitato un cessate il fuoco attorno a Hudaydah.
Giovedì gli Houthi hanno smentito le notizie secondo cui era stato raggiunto un cessate il fuoco con la coalizione su Hudaydah.
Truppe saudite
Il portavoce del governo di Houthi, Dhaif-Allah al-Shami, ha detto che l’Arabia Saudita sta cercando di alleviare la pressione umanitaria internazionale diffondendo voci su una presunta tregua.
“Le notizie sulla tregua riguardo a Hudaydah sono infondate e mirano a ingannare l’opinione pubblica mondiale”, ha aggiunto.
“Quello che è successo a Hudaydah è stato piuttosto che le forze della coalizione si stanno preparando per un’ulteriore escalation militare”, ha osservato al-Shami.
L’offensiva di Hudaydah, iniziata all’inizio di quest’anno e rilanciata il mese scorso dopo una pausa di diversi mesi, potrebbe privare milioni di persone, già sull’orlo della fame, dall’accesso al cibo e alle medicine, ha avvertito l’ONU.
L’Arabia Saudita e alcuni dei suoi alleati regionali hanno lanciato la devastante campagna contro lo Yemen nel marzo 2015, con l’obiettivo di riportare al potere il precedente governo di Abd Rabbug Mansour Hadi e schiacciare la resistenza degli Houthi.
La coalizione saudita gode dell’appoggio logistico e di intelligence delle forze statunitensi che riforniscono gli aerei sauditi in volo ed trasmettono le coordinate degli obiettivi da colpire.
Il conflitto ha già causato, secondo i calcoli più realistici, almento 55.000 vittime civili, in particolare bambini che sono fra i più indifesi. Soltanto nelle ultime settimane, il conflitto è venuto all’attenzione dei media internazionali, dopo le atrocità come il missile lanciato dagli aerei sauditi copntro un autobus scolare che ha ucciso in un colpo solo 41 bambini che si trovavano sul bus ferendone molti altri.
L’indignazione internazionale ha spinto, soltanto dopo tre anni e mezzo di atrocità, alcuni governi occidentali, come Germania e Norvegia, ad interrompere le forniture di armi all’Arabia Saudita.
Traduzione e sintesi: Alejandro Sanchez