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EMIRATI ARABI. Rilasciato il ricercatore britannico

26 novembre 2018, Nena News
E’ stato liberato oggi per grazia presidenziale. Il dottorando era stato arrestato 6 mesi fa perché ritenuto una “spia” e condannato la scorsa settimana all’ergastolo.

Potrebbe essere davvero finito il calvario dell’accademico britannico Matthew Hedges (31 anni) arrestato più di sei mesi fa negli Emirati Arabi Uniti perché ritenuto una spia. Sarà infatti rilasciato con effetto immediato in conseguenza della grazia presidenziale che ha ottenuto stamane. Una notizia che, per tempistica almeno, è un po’ sorprendente: solo la scorsa settimana il giovane dottorando della Durham University (nord dell’Inghilterra) aveva ottenuto l’ergastolo.
La grazia presidenziale è stata accolta con gioia da sua moglie Daniella Tejada che è stata in prima fila in questi mesi in difesa del marito: “Il nostro incubo che dura da più di 6 mesi è finito, dire che siamo eccitati è poco” ha detto a caldo Tejada una volta appresa la notizia. “Che potesse tornare a casa da me e dal resto della famiglia è molto di più di quanto mi aspettassi questa settimana”.
La donna sa perfettamente che a portare al rilascio del marito sono state le pressioni mediatiche internazionali e, recentemente, la dura presa di posizione del mondo accademico britannico. A loro Tejada ha dedicato un pensiero: “Senza il coinvolgimento dei media, il sostegno travolgente del mondo accademico, dell’opinione pubblica mondiale, il lavoro del corpo diplomatico britannico negli Emirati e l’intervento del Ministro degli Esteri Hunt, questo non sarebbe mai successo”.
Proprio Hunt ha commentato con soddisfazione la notizia giunta oggi da Abu Dhabi: “Sebbene non siamo stati d’accordo sulle accuse, siamo grati al governo emiratino per aver risolto la questione velocemente”.
A confermare la notizia della liberazione del giovane britannico è anche Anwar Gargash, il ministro degli esteri degli Emirati, che ha detto alla stampa che il rilascio di Hedges rientra nella grazie date a 785 prigionieri in occasione del giorno nazionale del Paese che cade il 2 dicembre.
Hedges era in visita negli Emirati per compiere delle ricerche per il suo dottorato relativo alle strategia di sicurezza messe in campo dal piccolo Paese del Golfo. La sua detenzione ha riportato al centro dell’attenzione mondiale il tema del rispetto dei diritti umani nello stato arabo: gli Emirati sono già stati accusati in passato di aver impiegato metodi extragiudiziari per reprimere il dissenso. Nel 2016 un rapporto di Amnesty ha affermato che le sparizioni forzate sono “massicce”. Nicholas McGeehan, un ex ricercatore di Human Rights Watch in Bahrain, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, ha più volte denunciato “lo stato di polizia del Paese”. “Ci sono gruppi che operano completamente fuori il diritto di legge e afferrano le persone per strada, aeroporto, li rapiscono e li torturano con accuse vaghe, basate sulla loro storia personale o sui loro rapporti che l’Eau disapprova” ha detto lo scorso mese McGeehan al portale Middle East Eye.