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I peggiori crimini dell’Arabia Saudita sono nello Yemen (con la complicità USA)

Luciano Lago – Ott 16, 2018
Mentre l’attenzione dei media si è concentrata sul Consolato saudita dove è stato assassinato in modo macabro il giornalista Khasshogi, non tutti hanno compreso che i peggiori crimini dell’Arabia saudita attualmente vengono commessi nello Yemen dove la popolazione locale è oggetto di un vero e proprio genocidio con la complicità degli USA e della Gran Bretagna. 

Il massacro viene attentamente oscurato dai media occidentali che evitano di parlarne e di nominare i responsabili ed i mandanti che sono, fra l’altro, gli stessi dell’omicidio Khasshogi.

L’ONU lancia l’allarme
Segnala il rapporto dell’ONU: 12 milioni di yemeniti potrebbero affrontare la carestia peggiore in 100 anni

12 milioni di persone – o due su cinque – potrebbero morire di fame nello Yemen e potrebbero affrontare la “peggiore carestia al mondo in 100 anni” se l’aggressione saudita degli Stati Uniti continua nel paese, ha dichiarato il World Food Program (WFP).

Più di 15.000 persone sono già state uccise durante la guerra, altre migliaia sono state ferite e milioni sono stati sfollati da quando l’aggressione saudita e degli Stati Uniti ha iniziato a bombardare il paese nel 2015.
Mentre infuria la guerra, in particolare intorno alla principale città portuale di Hudaydah, e la situazione economica si deteriora, il WFP ha detto di temere che milioni di persone che lottano per sbarcare il lunario nel più povero paese arabo soccomberanno alla fame e alle malattie.
“Se questa situazione persiste, potremmo vedere altri 3,5 milioni di yemeniti gravemente in difficoltà di sopravvivere, in particolare i bambini… e stanno chiedendo urgentemente assistenza alimentare regolare per evitare che scivolino in condizioni simili a carestie”, ha osservato il portavoce del WFP Hervé Verhoosel.
Verhoosel si è rammaricato che l’assedio causato dall’aggressione allo Yemen, in particolare al porto di Hudaydah, stia impedendo ai lavoratori del WFP di raggiungere le sue 51.000 tonnellate di grano presso l’impianto di Red Sea Mills. Il funzionario del WFP afferma che gli stock sono sufficienti per sfamare 3,7 milioni di persone nello Yemen settentrionale e centrale per un mese.Bimbi yemeniti fra le macerie
Il 13 giugno, le forze dell’aggressione USA-Arabia Saudita ha lanciato un’offensiva sul porto di Hodeidah, attraverso la quale scorre quasi l’80% delle importazioni dello Yemen, nonostante gli avvertimenti internazionali che questo avrebbe aggravato la crisi umanitaria della nazione impoverita.
L’aggressione USA-Arabia Saudita ha invaso lo Yemen nel marzo 2015 nel tentativo di reintrodurre un ex presidente del regime che si era dimesso in mezzo al malcontento popolare ma che era stato fedele a Riyadh. E’ stato imposto anche l’assedio al paese e questo ha portato alla peggiore crisi umanitaria. La popolazione si trova bloccata in mezzo ai bombardamenti indiscriminati dell’aviazione saudita che, oltre a colpire case, scuole, mercati ed ospedali, hanno puntato anche a colpire i magazzini di scorte alimentari per affamare la popolazione e costringere alla resa.
Washington appoggia in pieno l’operazione sia a livello logistico che con forniture di armi e di intelligence alle forze saudite. Forti critiche sono arrivate da vari settori interni degli USA e della Gran Bretagna per questo sostegno al criminale regime saudita ma l’Amministrazione Trump sembra sorda ad ogni richiamo ed interessata soltanto al business delle forniture di armamenti a favore del loro maggior cliente della regione: la Monarchia Saudita.
Fonte: Al Masirah