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CULTURA. Parlare di Medio Oriente e Africa: apre la libreria Tamu

20 settembre 2018, Nena News
A Napoli, venerdì 21 e sabato 22 settembre aprirà al pubblico la libreria Tamu. Medio Oriente, Nord Africa e altri sud, con un doppio appuntamento nei suoi locali di via Santa Chiara 10/h.

Venerdì alle 18.30 si parte con la presentazione di Afrotopia di Felwine Sarr (Edizioni dell’asino, 2018) alla presenza dell’autore, sociologo ed economista senegalese tra i più attivi intellettuali africani contemporanei, eccezionalmente in Italia per prendere parte al Romaeuropa festival, rassegna di teatro internazionale. Il libro di Sarr è un saggio in cui l’autore riflette sul ruolo del continente africano nell’economia globale, a partire dalle rappresentazioni che ne sono state finora offerte. Sabato sera terremo la festa di inaugurazione, con letture e improvvisazioni di musica popolare di diverse tradizioni mediterranee, seguite da un rinfresco che abbinerà cucina napoletana e nordafricana.
La libreria Tamu inizia così un percorso fondato sull’interesse per l’attualità globale, partendo dai libri che più ci sembrano comunicare con il nostro presente, e sulla volontà di mettere in contatto le persone tra loro, non solo grazie alla lettura ma anche grazie a occasioni di socialità che la libreria spera di favorire. Dibattiti, musica ed appuntamenti conviviali saranno tra le nostre attività, insieme a corsi di lingua, laboratori e workshop legati ai mestieri del libro, alla musica e alle arti in genere.
L’idea di partenza è quella di una luogo vivo, dove unire cultura e socialità, e in cui i libri, provenienti da Medio Oriente e Nord Africa e non solo, possano essere tra gli strumenti per capire e trasformare la società contemporanea. Intendiamo offrire stimoli e occasioni per approfondire la conoscenza di alcuni territori più o meno vicini, ma anche per osservare la società italiana ed europea alla luce di temi considerati tipici (e spesso resi stereotipi) della parte di mondo a sud e a est del Mediterraneo: tra gli altri, il ruolo delle donne nella società, le migrazioni, i conflitti e i tabù sociali, la religione, l’esperienza del colonialismo.
La scelta di iniziare questo percorso a Napoli non è stata casuale. Ci è sembrato che un progetto simile potesse trovare qui, più che altrove, una collocazione spontanea e mettere radici con vitalità. Le relazioni di amicizia e stima costruite nel centro storico in questi mesi di lavoro in vista dell’apertura sono per noi già una prima conferma. I corsi dell’università l’Orientale, dedicati a temi di nostro interesse, potranno permettere alla libreria di diventare un punto di riferimento per studenti e docenti, grazie alla possibilità di reperire testi rari, come ad esempio libri in lingue diverse dall’italiano. Non solo: Napoli è anche un territorio ricco di manifestazioni ed eventi culturali legati al Mediterraneo, e rappresenta per noi un humus perfettamente adatto alla crescita del nostro progetto.
Napoli è infine una città del Sud, che con gli altri sud condivide la capacità di avere una grande specificità culturale, una resistenza all’omologazione, ma anche la condanna ad essere osservata con lenti spesse di stereotipi che offuscano la vista. Una libreria dedicata alla costruzione e alla rappresentazione dell’”altro” può quindi essere – così ci auguriamo – una risorsa per una città sempre alle prese con le rappresentazioni di sé che crea e che a volte subisce. Sempre sullo stesso terreno, l’auspicio è che la nuova libreria si aggiunga con forza agli anticorpi che la città già possiede per contrastare l’ondata di razzismo di questo difficile momento storico.
E’ a partire da queste convinzioni che noi due futuri librai – ventisettenni in città da pochi mesi – abbiamo scelto di intraprendere questa strada.