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I bambolotti (neri) siete voi

Giulio
Cavalli, LEFT, 2 luglio 2018

Non
stupisce la nuova fonte di liquame in cui nuotano quelli che stanno comunicando altisonanti al
mondo che i tre bambini annegati al largo della Libia tre giorni fa siano dei
“bambolotti” di una scena ricostruita in studio per mettere in atto un complotto
planetario per suscitare pietismo. 

Non stupisce perché in fondo sono
sempre gli stessi che vedevano manichini tra le vittime di Parigi o che ci
spiegano come l’uomo non sia mai andato sulla luna. E se dubitare dell’uomo
sulla luna premia fino a farti diventare sottosegretario (come nel caso
del nostro Carlo Sibilia) non si capisce perché dovrebbero smettere.
Ma ciò
che colpisce non è solo la viralità della bufala (la patria dei cretini è
sempre stata popolosa) e nemmeno l’ignoranza dietro al presunto scoop (il non
sapere che nell’Africa del nord ci siano persona di carnagione chiara, non
sapere nulla del rigor mortis, non sapere nulla della saponificazione dei
tessuti): ciò che colpisce è che per questa masnada di stolti il “non avere
prove” equivale come prova fondamentale perché sia un complotto.
Dicono,
questo loschi rimestatori di letame, che se è un fatto è universalmente
riconosciuto deve essere per forza falso poiché pianificato dai
poteri forti. Quindi gli alberi non sono alberi, il sole è una lampadina,
lanciarsi dal ventesimo piano non è mortale e alimentarsi non serve per
vivere. “Se tutti credono a qualcosa io dichiaro al mondo che è
falsa” è il modo più puerile e vigliacco per farsi notare. Ma i nostri
eroi, badate bene, non trovano le prove per sostenere le proprie tesi: si
limitano a insinuare contro le tesi degli altri.
Sono gli
stessi che nonostante la loro conclamata curiosità non hanno mai trovato il
tempo di leggere e raccontare dei migliaia di bambini morti in questi anni
(senza bisogno di soffermarsi troppo sugli ultimi tre), sono gli stessi che
credono, del resto, che un annuncio su Facebook sia veramente un decreto in
atto. Sono gli stessi, del resto, a cui basta la propaganda per convincersi di
maneggiare la politica.
Ma che
quei bambini siano bambolotti tra le altre cose è anche un enorme condono: se
dubito di tutto ho il diritto di non ritenermi coinvolto e quindi credermi
assolto. E invece i veri bambolotti siete proprio voi, che avete bisogno di
masturbare il vostro ego di fronte alla foto di quei bambini morti per farvi
notare dal mondo, esibizionisti codardi di un complottismo che serve per non
dover sostenere le proprie idee nel mondo normale. Bambolotti (neri) che hanno
bisogno della morte per sentirsi vivi. Vampiri. Cercatori di carogne. Merda, in
sintesi. La “pacchia” è la vostra dietro allo schermo.