General

GAZA. Esercito uccide paramedica, Usa mettono veto a bozza anti-Israele

Nena News, 02 giu 2018
Aveva 21 anni Razan al-Najjar uccisa ieri dalle forze armate israeliane a est di Khan Yunis durante l’ennesimo venerdì di protesta nella Striscia. A New York, intanto, non passa una risoluzione del Kuwait contro le violenze commesse da Tel Aviv ai danni dei civili palestinesi. Per gli Usa era una “bozza unilaterale che minava gli sforzi di pace”
La paramedica palestinese, Razan al-Najjar, uccisa ieri dall’esercito israeliano.. 
(Foto: Middle East Eye)
Una paramedica palestinese di 21 anni, Razan al-Najjar, è stata ieri uccisa dall’esercito israeliano nella zona orientale di Khan Yunis durante le “proteste del ritorno” palestinese iniziate nella Striscia di Gaza lo scorso 30 marzo. Secondo quanto ha dichiarato il ministero della salute palestinese, durante le manifestazioni di ieri sono stati feriti 100 palestinesi, di cui 40 con pallottole vere. Complessivamente 121 i gazawi sono statiuccisi dall’esercito israeliano in questi due mesi di protesta nella Striscia.
Resta tesa la situazione tra Israele e le fazioni palestinesi. Mercoledì i due principali movimenti islamisti palestinesi, la Jihad Islami e Hamas, hanno rilasciato un comunicato con cui hanno affermato di essere d’accordo a stipulare una tregua con Tel Aviv qualora quest’ultima dovesse smettere di attaccarli. Israele, dal canto suo, ha negato il cessate il fuoco e si è limitata a dire che non vuole una escalation militare a Gaza.
Dal punto di vista politico, intanto, ieri al Consiglio di Sicurezza dell’Onu gli Stati Uniti hanno messo il veto ad una proposta kuwaitiana che condannava l’uso della forza israeliana contro i civili palestinesi. Secondo Washington la bozza era “esageratamente unilaterale” e serviva “solo a minare gli sforzi di pace tra gli israeliani e palestinesi”. Di quali sforzi di pace l’ambasciatrice statunitense all’Onu parla è difficile capire dato che il cosiddetto “processo di pace” è morto da tempo. “Il gruppo terroristico Hamas – ha detto la rappresentante all’Onu Nikki Haley – è la principale responsabile per le terribili condizioni di vita a Gaza”. Nel suo intervento Haley non ha fatto alcun accenno alle uccisioni dei palestinesi da parte d’Israele. Anzi, gli Usa hanno provato a far passare un loro testo in cui Hamas era ritenuta responsabile per le violenze in corso e in cui si ribadiva il diritto d’Israele a difendersi. La bozza è stata pure sottoposta al voto. Un tentativo che si è tradotto in un clamoroso flop: a darne l’ok, infatti, sono stati solo gli Stati Uniti (3 voti contrari, 10 astensioni).
Il testo del Kuwait era stato presentato all’Onu due settimane fa e chiedeva inizialmente una missione di protezione internazionale per i palestinesi. La versione finale, invece, esortava il segretario Onu Antonio Guterres a comunicare, entro 30 giorni dall’eventuale adozione del testo, “i modi con cui assicurare salvezza, protezione e il benessere della popolazione palestinese”.
Il veto Usa ha suscitato critiche da parte della Francia che, con il suo rappresentate alle Nazioni Unite Francois Felattre, ha parlato “di nuova occasione persa per il Consiglio”. Felattre ha accusato poi l’Onu per il “suo crescente silenzio assordante” sul conflitto israelo-palestinese. Per il Kuwait, invece, la decisione di ieri degli statunitensi “aumenterà il sentimento di disperazione dei palestinesi”. Nena News
Per essere approvata dal Consiglio di Sicurezza, una risoluzione deve ottenere 9 voti a favore (tra i 15 totali del Consiglio di sicurezza) e non vi deve essere alcun veto da parte dei 5 membri permanenti (Gran Bretagna, Cina, Francia, Russia e Stati Uniti).