Data alle fiamme dall’ex
Michela
Iaccarino, Left, 5 giugno 2018
«Cosa
volete, a volte così è la vita» dice il presidente Vizcarra
Donne e
violenza. Vita, fuoco e morte in Perù. Eyvi, 22 anni, è deceduta venerdì 2
giugno in ospedale per le ustioni riportate dopo che Carlos, il suo ex, l’ha
cosparsa di benzina e ha appiccato le fiamme. Ma “a volte così è la vita”, ha
detto il presidente della Repubblica, Martin Vizcarra. Sono state le parole
scelte dal capo dello Stato per le condoglianze alla famiglia della
ragazza.
Veronika
Mendoza, ex candidata presidenziale, del partito di sinistra Nuevo Peru, ha
scritto: “No, signor Martin Vizcarra, la vita non è così. Eyvi è stata uccisa
da Carlos Hualpa ma anche dal machismo dello stato e della società”.
Eyvi
Agreda è morta perché il 60% del suo corpo era completamente ustionato, perché
ad aprile, Carlos Hualpa, suo ex fidanzato e carnefice, l’aveva raggiunta
sull’autobus dove si trovava, ha pronunciato queste parole: “Se non sei mia,
non sarai di nessuno” e le ha dato fuoco.
Per Eyvi,
contro le parole del presidente, perché “la vita non è così”, per la
legalizzazione dell’aborto e la fine delle violenze sessuali commesse
impunemente, le attiviste di NiUnaMenos hanno marciato a Lima fino al
Parlamento il 4 giugno.
In Perù
nei primi quattro mesi del 2018 almeno 43 donne sono state uccise, mentre i
tentativi di femminicidio sono stati 103, secondo le statistiche ministeriali.
Rispetto allo stesso periodo nel 2017 l’aumento dei crimini registrati contro
le donne è del 26,4%.
Il caso
di Eyvi adesso è arrivato sul tavolo di Vizcarra. “Protezione, prevenzione e
attenzione ai crimini commessi contro le ragazze”: sono le nuove promesse del
presidente del Perù. Il quale ha annunciato che la violenza contro le donne
sarà “priorità di questo Stato” e presto, per prevenire i crimini, “verrà
creata una commissione d’emergenza”.