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Salvarsi dal Mediterraneo, annegare a Parigi. Il dramma dei rifugiati abbandonati a se stessi

Michela
Iaccarino, Left, 9 May 2018

La nuova
Calais si trova a Parigi, scrive le
Parisien
. Due migranti sono morti annegati nelle ultime 48 ore nel
territorio della capitale, lungo le rive dei canali del XIX arrondissement.




Accampamento
di fortuna lungo il Canale Saint Denis, 27 aprile 2018
Dopo
essere sopravvissuti alle onde buie del Mediterraneo, i rifugiati sono morti
nelle acque illuminate dalle luci della città: nel canale Saint Martin il
primo, un giovane afgano, nel canale di Saint Denis il secondo. Il cadavere
ritrovato è probabilmente di un uomo di origine somala. Il suo corpo è stato
avvistato mentre la corrente lo stava portando via.


Mentre le tendopoli crescono a Nord est della capitale francese, dove le stoffe
e la plastica sono gli unici tetti per più di 3mila migranti, Parigi ha rinnovato
il suo appello allo Stato. Con un flusso di 500 nuovi arrivi alla settimana,
Anne Hidalgo, sindaco della città, ha scritto al
ministro dell’Interno Gerard Collomb:
«Siamo pronti ad aiutare, ma
lo Stato deve assumere la sua missione e proporre soluzioni». La Hidalgo ha
proposto che un rifugio venisse aperto nel XVIesimo arrondissement, dove abita
Nicolas Sarkozy, o tycoon come Xavier Niel.



Due
annegamenti in 48 ore. «Le condizioni di vita dei migranti lungo il canale
lasciavano presagire questo dramma», ha detto Pierre Henry, direttore
dell’associazione France terre d’asile. Da settimane si temeva il peggio e “il
peggio è successo”.



Lungo il
canale di Saint Denis ci sono centinaia di eritrei e somali, sopravvissuti al
gelo invernale senza acqua o elettricità negli igloo di stoffa colorati, un
“disastro umanitario”, per il
sindaco socialista del XIX arrondissement Francois Dagnaud
.

«Ipocrisia: di cosa è sintomo questo accampamento? Della violenza e del
disprezzo con cui lo Stato tratta i migranti: dispersione, molestie, pratiche
di applicazione della legge hanno l’effetto di costringerli all’invisibilità.
Sono tollerati solo una volta sufficientemente lontani, sufficientemente
nascosti» scrive
Francoise Sivignon, presidente di Medicine du monde, sul quotidiano le Monde
.
Le tendopoli di Parigi sono «l’illustrazione del fallimento della politica
statale»: 1.500 persone sono rimaste in totale indigenza, in condizioni
sanitarie catastrofiche, senza alcuna informazione sui loro diritti e su come
ottenerli». La Francia è uno Stato che «lascia per le strade chi viene a
cercare tregua e protezione».