General

‘Il libro della vagina’ e i falsi miti sull’orgasmo femminile

Di Matteo
Innocenti, Lettera Donna, 20 maggio 2018

Nina
Brochmann ed Ellen Støkken Dahl sono le autrici della guida sulla salute
sessuale. E parlano di Punto G, libido e masturbazione.

In
italiano (edito da Sonzogno), si chiama Il Libro della Vagina. In inglese è The
Wonder Down Under, ‘La meraviglia che sta là sotto’. Da una parte la prosa,
dall’altra la poesia, verrebbe da dire. Il titolo originale, quello norvegese,
si colloca più o meno a metà strada tra la pudicizia italica e l’audacia britannica:
«Lo abbiamo chiamato Gleden med skjeden, cioè ‘La Gioia della Vagina’»,
spiegano Nina Brochmann ed Ellen Støkken Dahl, studentesse di medicina a Oslo e
coautrici di questa guida istruttiva e divertente al sesso femminile che, già
distribuita oltre 30 Paesi, è diventato un vero e proprio caso editoriale.
Il libro,
che in Norvegia è andato esaurito in tre giorni, è ‘figlio’ di un fortunato
blog dedicato all’educazione sessuale (Underlivet, ovvero ‘I genitali’), nato a
sua volta dall’esperienza di Ellen e Nina come educatrici alla salute sessuale
per adolescenti, rifugiati e sex workers: «Ci siamo rese conto che queste
persone avevavo tante idee sbagliate e troppe insicurezze nei confronti del
sesso e del loro corpo, quindi abbiamo pensato a un blog per fare informazione
scientifica, con un pizzico di umorismo», raccontano a LetteraDonna: «Quando le
domande si sono moltiplicate a dismisura, abbiamo capito che avremmo potuto
benissimo scrivere un libro». E così hanno fatto, dando alle stampe un volume
in grado di scacciare paure e insicurezze, di svelare verità nascoste e falsi
miti, di affrontare con il sorriso ogni tabù ma, soprattutto, di fare
chiarezza. Perché avere una vagina non vuol dire necessariamente conoscerla.

DOMANDA:
Tra i misteri più oscuri della vagina c’è il punto G. Il Sacro Graal della
stimolazione femminile è leggenda o esiste davvero?

RISPOSTA: Ci dispiace, ma pare proprio che il Punto G sia solo fantasia.
Tradizione vuole che si trovi in un punto particolarmente sensibile della
parete anteriore della vagina, a un paio di centimetri dall’ingresso, diciamo
così. Ci sono stati studi di ogni genere, dalla diagnostica per immagini alle
autopsie, eppure nessuno è mai riuscito a individuarlo. Nemmeno in donne che
erano sicure di averlo.
D: E come
è nato questo mito?

R: È probabile che le sensazioni di piacere molto intense provengano dalla
parte più interna del clitoride. Ad ogni modo, a nostro avviso, è molto più
saggio dare attenzione alle altre parti del clitoride (e della vagina),
piuttosto che affannarsi a cercare un Punto G che probabilmente non esiste
nemmeno.
D:
Parliamo allora di qualcosa che esiste sicuramente: il ciclo mestruale. C’è
qualcosa di curioso che dobbiamo sapere?

R: Sì, che nel regno animale non è così diffuso come si potrebbe pensare. Non
riguarda infatti tutti i mammiferi. Lo ‘condividiamo’ solo con una specie di
pipistrello, con alcune scimmie e con l’acomys, un piccolo roditore che vive in
Africa.
D:
Orgasmo vaginale e clitorideo: che differenza c’è?

R: A distinguerli fu Sigmund Freund ma a livello fisiologico non c’è
differenza. Sono meravigliosi allo stesso modo ma provocati dalla stimolazione
di differenti terminazioni nervose. Comunque, solo una donna su quattro riesce
a raggiungere l’orgasmo solo grazie sesso vaginale.
D: Così
poche?

R: Eh sì, la maggior parte delle donne ha bisogno della stimolazione del
clitoride durante il sesso, altrimenti non riesce a raggiungere l’orgasmo. Il
fatto è che all’interno della vagina ci sono poche terminazioni nervose. Come
area non è molto sensibile: d’altra parte l’organo sessuale femminile è il
clitoride, che è l’equivalente anatomico del pene
D: Visto
che stavamo parlando di eccitazione sessuale, è vero o falso che la pillola
anticoncezionale danneggia la libido?

R: Dipende dal soggetto. Secondo uno studio, dopo aver iniziato ad assumerla un
terzo delle donne vive un aumento della libido, un terzo non nota cambiamenti e
l’altro terzo invece ‘subisce’ un calo del desiderio. A questo 33% consigliamo
di provare la spirale intrauterina. Comunque, è bene tenere a mente che molte
persone impegnate in relazioni stabili a un certo punto provano un calo della
libido. E non per colpa della pillola.
D: E
questo ci porta alla masturbazione. C’è un falso mito, magari particolarmente
stupido, sull’onanismo?

R: Il falso mito più stupido è che le donne non hanno lo stesso piacere degli
uomini o che hanno meno voglia di masturbarsi. Sono curiose come i ragazzi,
solo che la società ritiene ancora sconveniente una ragazza che si tocca,
mentre per un maschio è ‘normale’. E questo si ripercuote sulla vita sessuale
perché diventano adulte senza conoscere il loro corpo, dunque quando fanno
sesso faticano a raggiungere il piacere. Ma non è vero che le donne hanno
orgasmi più ‘difficili’: è che non hanno fatto abbastanza pratica.
D: Se le
donne devono ancora imparare molto sulla loro vagina, quanto (poco) la
conoscono invece gli uomini?

R: Difficile dirlo. E essere etero o gay poi fa sicuramente la differenza. Ma
in effetti, in generale gli uomini non sanno molto di ciclo mestruale e
anatomia femminile. Crediamo fermamente che la maggior parte degli uomini
diventerebbe un partner e un padre migliore se osservasse con più attenzione le
donne nella vita di tutti i giorni e non solo a letto. Per quanto riguarda il
sesso, i ragazzi che abbiamo incontrato nelle scuole hanno grandi ambizioni e
vogliono essere bravi amanti. Il problema è che hanno ‘studiato’ con i film
porno, dunque hanno un’idea distorta dell’orgasmo femminile. Credono ad esempio
che alla maggior parte delle donne piaccia il sesso anale e che… Vabbè, ci
fermiamo qui, ma potremmo andare avanti a lungo.
D: Ma in
Norvegia non c’è educazione sessuale a scuola?

R: Eccome, in vari cicli: dall’asilo alla scuola superiore. Ovviamente con un
grado di approfondimento diverso, ma a 14 anni i ragazzi norvegesi hanno già
ricevuto informazioni riguardanti sesso, malattie, contraccettivi, aborto,
identità di genere, ecc.
D: Tutto
molto moderno, molto scandinavo verrebbe da dire.

R: Davvero non riusciamo a capire come si possa pensare che l’educazione
sessuale non sia essenziale in un sistema scolastico. Eppure anche da noi ci
sono genitori impauriti: temono che ai loro figli venga il chiodo fisso del
sesso e che, di conseguenza, lo facciano appena possibile. Ma è esattamente il
contrario: chi ha ricevuto un’educazione sessuale, magari proprio dai genitori,
di solito aspetta di più prima di perdere la verginità, sa come mettere il
preservativo nel modo corretto e difficilmente fa sesso non protetto. Non solo:
ha anche meno problemi ad accettare il proprio corpo e la propria sessualità.