General

Clandestini in calo dalla Libia, in aumento lungo la rotta balcanica

Analisidifesa,
27 maggio 2018

Continua
il calo degli sbarchi dei migranti per l”undicesimo mese consecutivo. Secondo i
dati pubblicati sul sito del Ministero dell”Interno, dal 1° luglio 2016 al 24
maggio 2017 sono arrivati sulle nostre coste 161.738 migranti, mentre dal 1°
2017 luglio ad oggi 46.423, ovvero 115.315 in meno.

Gli
arrivi dall”inizio dell”anno ad oggi sono pari a 10.808 (7.103 provenienti
dalla Libia): si tratta del 78,61% in meno rispetto al 2017 (50.524).
Considerando il solo mese di maggio, i migranti sbarcati sono stati 1.341,
l’89,91% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando sono
arrivati sulle nostre coste 13.289 stranieri.
Se si fa
riferimento poi a quelli provenienti dalla Libia, la diminuzione – si osserva –
è ancora più consistente, pari a -96,53%, ovvero 443 a fronte dei 12.753 arrivi
di maggio 2017.
Il 14
maggio il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato una decisione per
permettere la creazione di una unità di informazione sul crimine all’interno
dell’operazione EUNAVFOR Sophia che opera al largo della Libia. L’unità sarà
composta da 10 responsabili di polizia degli Stati membri e delle agenzie
Frontex e Europol con il compito di migliorare la condivisione delle
informazioni.

In
particolare, l’unità avrà il compito di facilitare il ricevimento, la raccolta
e la trasmissione di informazioni sul traffico di esseri umani, l’attuazione
dell’embargo sulle armi, altri traffici illegali e crimini.
EUNAVFOR
MED Sophia è stata varata nell’ottobre del 2015 per fermare il modello di
business del traffico di migranti e esseri umani nel Mediterraneo Centrale. Tra
i compiti dell’operazione ci sono l’addestramento della Guardia costiera
libica, l’attuazione dell’embargo Onu sulle armi alla LIbia e l’attività di
sorveglianza e raccolta di informazioni sul contrabbando petrolifero. Il
comando dell’operazione Sophia è affidato all’Ammiraglio italiano Enrico
Credendino
In calo
sulla ritta libica, i migranti legali aumentano invece su quella Balcanica. In
Bosnia continua infatti a crescere il numero dei migranti ilergali in arrivo.
Il Paese è in difficoltà, con scarse risorse economiche, pochi mezzi e un
numero limitato di centri d’accoglienza.

Nessuno
peraltro conosce il numero dei migranti nel centro d’accoglienza di Salakovac,
poco distante da Mostar, poichè i migranti hanno libertà di movimento e hanno
14 giorni di tempo per presentare l’eventuale domanda d’asilo, quando scade il
documento provvisorio avuto al momento della registrazione dall’Ufficio
stranieri del Ministero della sicurezza.
“Credo
che una parte dei migranti abbiano proseguito il viaggio – ha detto Alen
Kajtaz, segretario della Croce rossa di Mostar, citato dal portale Klix.ba – ed
altri, forse tornati in treno, sono stati visti a Sarajevo” da dove venerdì
erano stati trasferiti a Salakovac.
Si
diffonde il timore, ha detto ancora Kajtaz, che possa partire un a nuova ondata
di migranti dalla Turchia e dalla Grecia: “Passeranno per la Macedonia e la
Serbia, ma in Croazia e in Ungheria non potranno andare e gli resterà solo la
Bosnia
Gli
arrivi di migranti dalla Turchia sono del resto bruscamente aumentati nel primo
trimestre di quest’anno, anche se rimangono al di sotto del periodo di massima
crisi del 2015.
Lo dicono
i dati della Commissione Europea: nei primi tre mesi del 2018 gli arrivi dalla
Turchia sono aumentati sia sulle isole greche (9.349) sia sulla frontiera
terrestre (6.108). Nel secondo caso, il dato è nove volte più alto dello stesso
periodo del 2017. “Abbiamo constatato una ripresa degli arrivi ma la situazione
è sotto controllo e i numeri sono abbastanza gestibili”, ha assicurato il
commissario europeo per le migrazioni Dimitris Avramopoulos, in una conferenza
stampa a Bruxelles.
Il
commissario Ue ha aggiunto che comunque l’accordo UE-Turchia, che ha
drasticamente ridotto gli arrivi di migranti in Grecia dalla Turchia, sta
continuando a funzionare. Inoltre, la Commissione osserva che “se la situazione
si è stabilizzata sulla rotta dei Balcani occidentali, nell’ultimo mese è stato
registrato un aumento dei passaggi in Albania, Montenegro e Bosnia-Erzegovina”.

Foto:
MOAS, Marina Militare, AFP e Frontex