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2018, odissea nell’Oceano Atlantico

Alessandro
Fioroni, Il Dubbio, 22 May 2018

Il
viaggio verso il Brasile di 25 migranti africani: una traversata di oltre un
mese in condizioni infernali. La salvezza grazie ai soccorsi dei pescatori
sudamericani

Una
piccola barca nell’oceano e un’impresa difficile anche solo da immaginare.
Dalle coste africane fino a quelle del Brasile. Non si tratta di una traversata
in solitaria di qualche intrepido che sfida il mare, ma del viaggio compiuto da
25 migranti africani.
Sabato
scorso un natante con le vele stracciate è stato soccorso al largo dello stato
del Maranhao, a bordo insieme ai migranti anche sue brasiliani, probabilmente
“passeur”, che hanno organizzato il tentativo andato fortunatamente a buon
fine. La notizia, ad eccezione di pochi siti italiani, è stata riportata dal
quotidiano Folha de San Paulo ed è subito rimbalzata sui maggiori media
mondiali. Cnn, Abc, France 24 hanno fornito i dettagli della vicenda.
I
migranti provenienti dal Senegal, Nigeria, Guinea, Sierra Leone e Capo Verde,
si sono imbarcati trentacinque giorni prima dell’arrivo e dopo una traversata
incredibile hanno raggiunto la meta. I soccorritori, alcuni pescatori, hanno
trovato gli africani in gravi condizioni di disidratazione.
La
polizia federale sta cercando di capire la dinamica della traversata, al
momento si sa che una tempesta ha colpito la barca e che negli ultimi cinque
giorni è finito anche il carburante. Ora i migranti sono ospitati in un centro
sportivo dove hanno ricevuto cure mediche e interrogati dalle autorità.
Ma la
vicenda apre uno scenario che potrebbe diventare molto più comune di quanto si
pensi. Il mediterraneo, strada marina obbligata per raggiungere l’Europa, è
sempre di più un mare blindato. Gli accordi con paesi come la Libia e la
crescente militarizzazione spingono i migranti a cercare destinazioni
alternative.
E’ stato
uno studio dell’università di Yale a mettere in evidenza questa tendenza. Il
Brasile infatti è il paese con la più grande popolazione di origine africana al
di fuori dell’Africa stessa. Secondo il comitato nazionale per i rifugiati si
tratta del 65% del totale dei richiedenti asilo.
In
maggioranza arrivano a San Paolo, dove, secondo dati del 2014, in giugno il
numero di domande di asilo aveva già superato ampiamente quelle dell’anno
precedente: 1.483 in sei mesi rispetto alle 1.302 del 2013.Secondo l’agenzia
dei rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR), in tutto il Brasile le richieste di
asilo sono salite alle stelle dell’800% tra gennaio 2010 e dicembre 2013, da
566 a 5.256. Nigeria, Congo e Angola erano i paesi di origine più comuni ma
anche un numero significativo di siriani aveva cercato rifugio.