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Le dimissioni di Sara Danius, l’Accademia svedese e il caso di molestie sessuali di Jean-Claude Arnault

LetteraDonna, 13 aprile 2018

L’addio
della segretaria permanente è un problema che minaccia l’ente che sceglie il
Premio nobel per la Letteratura. Secondo il regolamento, potrebbe non esistere
più.
Da
settembre 2017 ad oggi, 13 aprile 2018, le denunce per molestie sessuali sono
aumentate. Non necessariamente perché sono aumentati i casi in questi pochi
mesi ma perché, a livello culturale, è stato evidenziato un problema grave,
taciuto per molto tempo. Quindi, grazie allo scandalo
Weinstein
e a #MeToo,
le donne (e non solo) hanno trovato la forza di raccontare degli abusi subiti
in passato. L’ultimo caso, in ordine cronologico, riguarda l’Accademia svedese
che ogni anno sceglie il vincitore del premio Nobel per la Letteratura. Il 12
aprile, infatti, la segretaria permanente Sara Danius si è dimessa. Il motivo?
C’entra un caso di molestie sessuali scoppiato a novembre del 2017, grazie alla
spinta del movimento #MeToo, e pubblicato
dal quotidiano svedese Dagens Nyheter
. Ben 18 donne avevano
denunciato di aver subito abusi e violenze dal fotografo franco-svedese
Jean-Claude Arnault, personaggio molto conosciuto nel suo Paese e marito della
poetessa Katarina Frostenson, che dal 1992 è un membro dell’Accademia svedese.
La vicenda è piuttosto complessa e dobbiamo necessariamente andare per gradi.
Le
indagini dell’Accademia svedese
Subito
dopo lo scandalo, l’Accademia svedese aveva dato l’ok a un’indagine interna per
capire che tipo di rapporto ci fosse tra l’ente e Jean-Cluade Arnault. Il 23
novembre venne fuori che dal 2010 l’organizzazione finanziava Forum, un centro
culturale del fotografo, con 126 mila corone all’anno, pari a circa 13 mila
euro. La decisione fu quella di tagliare economicamente e interrompere il
rapporto. Da quelle indagini, però, venne fuori anche che per sette volte, dal
1996, Arnault aveva lasciato trapelare delle informazioni riservate riguardo la
scelta dei vincitori dei Nobel. E non è finita qua. L’investigazione ha
stabilito anche che attraverso il finanziamento di Forum, l’Accademia ha
violato le proprie regole perché stava favorendo uno dei suoi membri: Katarina
Frostenson. Il consiglio degli avvocati fu quello di sporgere denuncia contro
il centro culturale.
La
mancata denuncia e ‘dimissioni’
Ma l’ente
non seguì le raccomandazioni degli avvocati che avevano seguito il caso e,
così, il 6 aprile 2018 tre membri dell’Accademia svedese hanno deciso che non
ne faranno più parte. Formalmente, non possono dimettersi perché sono nominati
a vita, ma possono comunque scegliere di seguire o meno i lavori. Il giorno
successivo un altro membro, Sara Stridsberg, ha dichiarato pubblicamente che
anche lei sta valutando di uscire. A tutto questo si aggiunge la notizia del 12
aprile delle dimissioni di Sara Danius come segretaria permanente
dell’Assemblea svedese. E questo è un problema.
Il
paradosso del regolamento
Il
regolamento interno dell’ente è chiarissimo: i membri sono in tutto 18 e i
nuovi possono essere eletti solo in caso di morte di uno dei membri esistenti e
soltanto con un quorum di 12 membri. Facciamo un rapido calcolo. Togliamo i tre
che si sono ‘dimessi’ ed eliminiamo anche Sara Danius: fa 14. Peccato che nel
2015 la scrittrice Lotta Lotass se allontanò per ragioni personali e la collega
Kerstin Ekman smise di partecipare nel 1989 perché l’Accademia non prese
posizione contro l’ayatollah Khomeini per la fatwa contro Salman Rushdie.
Questo vuol dire che, se Sara Stridsberg decidesse di fare un passo indietro,
non ci sarebbe più il quorum per eleggere nuovi membri dell’ente, segnando, fra
qualche anno, la sua fine. Non cambia niente, invece, per il premio Nobel per la
Letteratura che può essere assegnato fino a quando ci saranno almeno otto
membri.