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Armi in salotto, Bank of America chiude i rubinetti

Alessandro
Fioroni, Il Dubbio, 13 Apr 2018

Il più
grande istituto finanziario americano non presterà più soldi alle aziende che
producono fucili semiautomatici. Una piccola svolta che nasce sull’emozione
della strage di Parkland

Bank of
America scarica i produttori di armi. Il grande istituto finanziario non
presterà più soldi alle aziende che producono fucili semiautomatici. Una
piccola svolta nel dibattito sul controllo delle armi negli Stati Uniti. Intanto
è partito il boicottaggio delle aziende che hanno rapporti con la National
Rifle Association La March for our Lives (La marcia per la nostra vita), la
grandissima protesta degli studenti statunitensi che lo scorso 24 marzo ha
percorso il paese dopo la strage del giorno di San Valentino nella scuola di
Parkland in Florida, comincia  a dare i suoi frutti. Furono 17 i giovani
corpi rimasti sul terreno, colpiti da un loro coetaneo armato di fucile
d’assalto.
Da allora
l’annoso dibattito sul controllo delle armi ha preso ancora più vigore tanto da
coinvolgere anche il presidente Donald Trump che comunque non ha mai messo in
discussione i legami con i tycoon armaioli.Se da un lato la potentissima lobby
della NRA (Nation Rifle Association) ha dimostrato ancora una volta la sua
contrarietà a regole più stringenti, dall’altro ora è il mondo della finanza
che invece tenta di mettere un freno alla produzione di armi leggere ma letali.
La
notizia è che il secondo più importante istituto finanziario degli Stati Uniti,
la Bank of America, non presterà più soldi alle aziende che producono,
 nello specifico, l’ AR15, proprio l’arma usata nella strage di
Parkland.Ad essere coinvolte dunque saranno produttori come la Colt e altri che
non vengono menzionati nell’annuncio dato dalla banca. A rendere nota la
decisione è stata Anne Finucane, vicepresidente della BoA: «vogliamo dare il
nostro contributo alla prevenzione delle stragi – ha detto l’alto dirigente .
Negli
ultimi mesi abbiamo avuto intense conversazioni con i nostri clienti. La loro
reazione alle nuove regole è stata mista. C’è chi approva, c’è chi ne è
inorridito».Una differenza che si riflette però anche sul lato più sensibile
dei diretti interessati e cioè il business e i guadagni. Infatti a seguito
delle polemiche, compagnie come l’Outdoor Brands Corporation, proprietaria
della Smith&Wesson, hanno visto scendere in maniera considerevole gli
introiti, mentre altri come Strum, Ruger & Company,  non hanno subito
troppi danni.
A livello
generale però l’intero comparto continua a registrare profitti record. Come
riporta la rivista Mother Jones, è proprio dopo ogni strage che aumentano le
vendite di armi e in particolar modo dei fucili semiautomatici.Sul fronte
opposto è partita attraverso i social media una massiccia campagna di
boicottaggio, #BoycottNRA, nei confronti di grandi catene dove si possono
acquistare armi liberamente.
Ne ha
fatto le spese, per prima, Walmart che ha uno stretto rapporto con la National
Rifle Association. Nel mirino sono finite anche compagnie di noleggio auto come
Hertz. Amazon ha tagliato rapporti compromettenti con l’influente lobby delle
armi. Siti come TrueCar o SimpliSafe, hanno visto diminuire le visite e la
pubblicità. La Delta Airlines è arrivata a mettere a disposizione due aerei per
permettere ai ragazzi di Parkland di sfilare con i loro compagni alla grande
marcia di Washington.
La nota
compagnia di assicurazioni MetLife non fornirà più sconti ai membri della NRA
che vogliano acquistare una polizza automobilistica o un appartamento. Lo stesso
ha fatto l’azienda di sicurezza informatica Symantec, che fino a ora aveva
offerto a prezzi scontati i suoi servizi. Rimane da capire se la decisione
della Bank of America sia solo un’operazione di facciata o darà seguito a nuove
prese di posizione.
Per il
momento Wall Street non sembra insensibile, la prova sta nel cambiamento delle
policy di alcuni grandi gruppi. Colossi come Citygroup si sono limitati a
chiedere ai propri clienti che vendono armi di escludere dagli acquirenti i
minori di 21 anni. Diverso il caso della grande società d’investimenti,
BlackRock. La corporation solo una decina di giorni fa ha rese note misure di
penalizzazione per aziende produttrici o venditrici di armi. In questa maniera
ha praticamente tagliato proprio Walmart, della quale possiede una quota, ma
Black Rock si è guardata bene di abbandonare al suo destino American Outdoor
Brands Corporation, sua per il 10,5%.