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Le donne musulmane vincono la sfida della matematica

Rafia Zakaria, Internazionale, 22 marzo
2018

Ormai è
una prassi: ogni volta che escono i risultati di un qualche rilevamento a
livello mondiale, le donne del mondo musulmano sono in fondo alla classifica.
Le afgane di solito occupano i posti più bassi dal punto di vista della
partecipazione politica, le donne in Somalia e in Sudan hanno i livelli più
bassi di accesso alle strutture sanitarie, in Iraq e in Siria sono costrette a
sposarsi in giovanissima età e le donne pachistane assieme alle egiziane
subiscono alti livelli di violenza domestica e misoginia generalizzata.
Università
di Teheran, Iran, ottobre 2015. (Thomas Koehler, Photothek via Getty Images)

Anni di
studi di questo genere hanno instillato in chi li legge una certa cautela, un
certo grado di legittima critica, un’attitudine a prepararsi alla successiva
delusione.

È stato
perciò con grande piacere che mi sono imbattuta in una ricerca che ha ribaltato
tutte le altre. Nel suo libro intitolato Fifty million
rising
, la sociologa Saadia Zahidi ha scoperto che in molti paesi
musulmani tra le donne ci sono più laureate che altrove nei settori della
scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica (Stem).
La
necessità di emergere

Le percentuali sono impressionanti: in Iran le donne sono il 70 per cento di
chi si laurea nelle discipline Stem; in Oman, in Arabia Saudita, in Qatar e
negli Emirati Arabi Uniti le donne sono il 60 per cento e in Algeria le donne
sono più del 40 per cento di chi si laurea in materie scientifiche. Secondo
Zahidi, questo è il risultato dei grandi investimenti compiuti in molti di
questi paesi musulmani per migliorare l’accesso e l’istruzione delle donne in
questi settori di studi.
Non che
manchino gli stereotipi di genere o gli ostacoli tipici di società
conservatrici e dominate dagli uomini: ma il fatto è che le donne sono
sinceramente ambiziose e vogliono eccellere. In alcuni paesi come gli Emirati
Arabi Uniti e la Giordania, le ragazze hanno molta più fiducia nelle loro
competenze matematiche rispetto ai ragazzi della stessa età e allo stesso
livello di studio. In contrasto con questi risultati, le donne sono il 18 per
cento di tutti i laureati in informatica nelle università americane. Sempre
negli Stati Uniti, alle superiori le donne sono solo il 27 per cento di coloro
che affrontano l’esame di informatica.
Naturalmente
ogni volta che il risultato di una ricerca è sorprendente arrivano le varie
interpretazioni che cercano di svelarne il presunto mistero.
Alcuni
analisti si sono chiesti come facciano le donne a superare le situazioni di svantaggio
in cui vivono e i divieti che subiscono da parte delle famiglie o delle norme
sociali. La risposta, in questi casi, andrebbe cercata in ciò a cui le donne
aspirano.
Una
stabilità economica

Secondo un’altra
ricerca
pubblicata dalla rivista Psychological Science, le donne che
vivono in paesi caratterizzati da profonde diseguaglianze di genere scelgono
studi nell’area Stem perché desiderano “il modo più sicuro” di guadagnare uno
stipendio. Questo modo sicuro passerebbe da una professione fondata sulla
scienza o sulla matematica.
Il punto
quindi non sarebbe l’abilità o il talento naturale. Analizzando dati
provenienti da 67 paesi, i ricercatori hanno scoperto che le ragazze ottengono
gli stessi risultati o sono migliori dei ragazzi negli indicatori con cui si
misura il rendimento in matematica e che avrebbero potuto frequentare corsi di
matematica di livello universitario se avessero scelto di iscriversi.
Questa
adattabilità dimostra come le donne, che per secoli hanno dovuto affrontare
ostacoli, siano diventate molto più resilienti degli uomini
Quali
sarebbero le loro scelte se non avessero ricadute negative sulla carriera
naturalmente è un’altra cosa. In quasi tutti i paesi, tranne la Romania e il
Libano, le ragazze scelgono la letteratura come materia preferita. Mentre i
ragazzi scelgono matematica.
Dunque la
relativa superiorità delle ragazze nei paesi musulmani nascerebbe,
semplicemente, dal fatto che nei paesi più ricchi c’è una maggiore uguaglianza
di genere e, di conseguenza, per le donne una maggiore libertà di scegliere ciò
che vogliono fare piuttosto che quello che devono fare. A una maggiore
uguaglianza di genere corrisponderebbe, quindi, un numero più basso di donne
che intraprendono studi nell’area Stem. Ma se è la disuguaglianza di genere a
determinare questa differenza, allora a livelli più alti di disuguaglianza di
genere dovrebbero corrispondere maggiori difficoltà per le donne di
intraprendere ed eccellere in studi nell’area Stem, dato che questi ambiti
tendono a essere dominati dagli uomini.
Alla
fine, visto che molte donne intraprendono studi in una particolare disciplina
dell’area Stem anche se potrebbero non aspettarsi di avere una professione in
questo campo (come capita in molti paesi musulmani), non può prevalere la
spiegazione secondo cui scelgono gli studi solo in base all’opportunità e alla
stabilità economica invece che in base alle loro preferenze.
La
caratteristica del mondo musulmano

Che si creda o no alle diverse analisi, un fatto resta costante comunque si
affrontino i risultati di questa ricerca. A prescindere dal fatto che le donne
scelgano le scienze perché sono convinte di poter avere una carriera stabile e
remunerativa, o le discipline umanistiche perché sono più libere di farlo (nei
paesi ricchi), in ogni caso sono sempre in grado di adattarsi alle condizioni
sociologiche migliori per loro.
Questa
adattabilità dimostra come le donne, che per secoli hanno dovuto affrontare
ostacoli, siano diventate più resilienti degli uomini che invece si aspettano
pochi ostacoli sociali, culturali o legali nel loro cammino verso il successo.
Le donne
nei paesi musulmani devono affrontare il maggior numero di ostacoli, quasi
tutti arbitrari e imposti dall’uomo. Condizionate da lungo tempo dall’idea di
doversi aspettare ostacoli simili sul loro cammino, hanno imparato a lavorare
ancora più duramente, a essere migliori dei migliori e il più perfette
possibile.
Le
scienze applicate e le discipline dell’area Stem in generale, per quanto
empiriche, svelano i successi di questa parte della popolazione che sa di dover
essere più che eccellente per essere presa sul serio e per godere delle stesse
opportunità di cui godono le controparti maschili.
Le donne
nei paesi musulmani eccellono dunque perché sono più abituate alle sfide e alle
difficoltà rispetto alle altre donne nel resto del mondo; uno spinoso quesito
matematico, un rompicapo di costruzione o di disegno industriale non sono nulla
in confronto a quello che devono affrontare semplicemente per andare e tornare
da scuola o dal lavoro ogni singolo giorno della loro vita.