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Ambazonia, i separatisti: «Basta repressione, ora ci difenderemo»

Africarivista,
12 Febbraio 2018


Gli
anglofoni del Camerun ricorreranno alle armi per difendersi dagli attacchi di
polizia e forse armate di Yaoundé. Non è proprio una dichiarazione di guerra,
ma è un prima passo che fa temere un lento scivolamento della crisi politica in
un conflitto civile.
 
Ad
annunciare la nuova strategia è stato Sako Ikome Samuel, il nuovo leader
dell’autoproclamata Repubblica di Ambazonia (che riunirebbe le due province
anglofone). Lo ha fatto in un discorso avvenuto dopo la nomina che segue
l’arresto di Julius Ayuk Tabeavvenuto in un hotel di Abuja a gennaio.
Ikome
Samuel ha annunciato che il movimento separatista è ormai entrato in un’era di
autodifesa individuale e comunitaria. «Ora è l’era dell’auto-difesa – ha detto
-, dell’effettiva autodifesa personale e della protezione della comunità di
Ambazonia per fermare la distruzione sfrenata delle vite e delle nostre
proprietà. Lavoreremo quindi per organizzare i gruppi di autodifesa e di sicurezza
contro i soprusi da parte dei francofoni».
Nel suo
discorso, Ikome ha accusato Yaoundé e Abuja dell’a
rresto di Tabe e altri undici
leader del movimento. A suo parere Nigeria, Camerun
e governo francese stanno
pianficando una repressione contro gli anglofoni. Dopo la dichiarazione di
indipendenza di Ambazonia (autunno 2017), la morsa delle forze dell’ordine di
Yaoundé si è stretta sulle regioni e ha provocato una reazione dura da parte
delle forze separatiste. Ne è nata una guerriglia cui è stato risposto con
attacchi sempre più duri da parte delle forze di sicurezza.
Il
governo di Yaoundé accusava i separatisti di essere dietro la crescente
violenza nelle regioni nord-occidentali e sud-occidentali, le due aree
conosciute come «Camerun anglofono», da un paio d’anni sono al centro degli
scontri tra forze filogovernative e secessionisti. L’instabilità ha
portato migliaia di persone a fuggire nelle foreste e in Nigeria.  E
ora la situazione pottrebbe peggiorare.