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Le lotte delle Sex Workers in Francia

Les luttes des putes” è il titolo dell’ultimo libro di Thierry Schaffauser (“frocio, drogato, lavoratore del sesso“). Ma “la lotta delle puttane” è una realtà in movimento oggi in Francia.
All’ordine del giorno dell’agenda del Senato francese del 30 e 31 marzo c’era, infatti, la questione della prostituzione, e più precisamente, l’intenzione di votare una legge che penalizzi i clienti per risolvere l’annoso quanto scomodo problema sociale della prostituzione. 
Ma le cose sono andate anche peggio, nella bagarre generale il Senato non ha votato per la penalizzazione dei clienti ma ha invece ristabilito il reato di adescamento passivo che prevedeva di abolire. L’adescamento passivo fu introdotto nel 2003 dall’allora Ministro degli Interni Sarkozy, e permette da allora di considerare reato la semplice presenza delle lavoratrici del sesso sul marciapiede. Una legge, questa di Sarkozy, che prevede due mesi di prigione e una multa di 2300 euro, nonché la perdita del titolo di soggiorno per le lavoratrici straniere.
Con la legge passata in prima lettura al Senato quindi, si conferma la possibilità per la polizia di esercitare un potere completamente arbitrario nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del sesso.
Ma non è tutto, perché il progetto di legge concede anche la possibilità di un blocco amministrativo (cioè senza richiesta di un magistrato) dei “siti internet” che favoriscono la “tratta di esseri umani e il prossenetismo”, misura già esistente nel quadro delle varie misure antiterrorismo approvate nel dicembre 2014.
Ma le discussioni dei senatori e delle senatrici sono ben distanti dalla vita reale delle sex workers francesi che, attraverso lo STRASS, Sindacato dei lavoratori e delle lavoratrici del sesso, si posizionano da tempo contro ogni forma di criminalizzazione e di penalizzazione, sia questa rivolta contro le prostitute in maniera diretta (attraverso il reato di adescamento passivo) o indiretta, (attraverso la penalizzazione dei clienti).
E così il 27 e 28 marzo i/le lavorat* del sesso hanno convocato manifestazioni a Tolosa e a Parigi contro l’approvazione della legge. Centinaia di persone, tra cui molti clienti, ma soprattutto le lavoratrici e i lavoratori del sesso che oltre a opporsi ad ogni forma di criminalizzazione, rivendicano il riconoscimento del loro statuto produttivo e, come immediata conseguenza, l’accesso ai diritti comuni e soprattutto l’accesso al welfare in tema di salute e lavoro.