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La Bce: «Dagli immigrati contributo positivo alla ripresa»

21 Settembre 2017

I dati pubblicati nell’ultimo bollettino dell’Eurotwer: in autunno decisione su Quantitative easing e misure straordinarie.

Nell’Eurozona durante la ripresa «l’immigrazione ha dato un ampio contributo positivo alla popolazione in età lavorativa, riflettendo soprattutto l’afflusso di lavoratori dai nuovi Stati membri dell’Unione europea». A scriverlo è la Banca centrale europea nel suo ultimo bollettino, spiegando che «a sua volta, ciò ha verosimilmente avuto un effetto considerevole sulla forza lavoro, in particolare in Germania e Italia».

AUMENTO FORZA LAVORO TRAINATO DALLE DONNE. Non solo. «L’aumento della forza lavoro durante la ripresa economica è stato trainato anche dalle donne», scrive la Bce, spiegando che tale aumento e il modo in cui tale partecipazione differisce da quella maschile «sono riconducibili in larga parte alle divergenze esistenti tra il livello di istruzione degli uomini e quello delle donne». Infatti «nella popolazione femminile in età lavorativa la percentuale di donne con un’istruzione terziaria è più elevata rispetto all’analoga percentuale fra gli uomini».

DECISIONI SU QUANTITATIVE EASING IN AUTUNNO. Francoforte ha poi sottolineato che «sebbene l’offerta di lavoro nell’area dell’euro stia continuando ad aumentare, negli ultimi 10 anni il suo tasso di crescita ha subito un rallentamento». Nell’ultima riunione «la Bce ha mantenuto invariato l’orientamento di politica monetaria e deciderà in autunno riguardo una calibrazione degli strumenti di politica monetaria nel periodo successivo alla fine dell’anno». Negli ultimi mesi l’inflazione ha registrato «un lieve aumenti», ma nel complesso resta «su livelli contenuti» e, di conseguenza, «è ancora necessario un grado molto elevato di accomodamento monetario».