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Corea del Nord, Kim attende le mosse di Trump

15 Agosto 2017

Pyongyang rinvia l’attacco su Guam a data da destinarsi. Ma per gli Stati Uniti si apre il fronte iraniano. Rohani: «Basta con minacce e sanzioni o riavvieremo il programma nucleare».

Il dittatore della Corea del Nord, Kim Jong-un, sembra averci ripensato. Prima di lanciare missili verso la base americana di Guam, infatti, ha detto che guarderà «un altro po’ il folle e stupido comportamento degli yankee». La sua dichiarazione è stata diffusa dall’agenzia di stampa ufficiale del regime, la Kcna.

Gli Stati Uniti, da parte loro, fanno sapere attraverso il segretario alla Difesa Jim Mattis che sarebbero in grado di neutralizzare qualsiasi missile nordcoreano diretto verso il suolo americano, ma che qualsiasi attacco da parte di Pyongyang porterebbe alla guerra.

COREA DEL SUD PREOCCUPATA. In Corea del Sud cresce la preoccupazione e il presidente sudcoreano Moon Jae-in, ribadendo l’urgenza di una soluzione pacifica della crisi, ha tentato di rassicurare la popolazione affermando che nessuna azione militare potrà più essere intrapresa nella penisola coreana senza il consenso di Seul: «Non ci deve mai più essere una guerra. Nessuno può decidere di promuovere un’azione militare senza il nostro consenso».

L’IRAN MINACCIA DI RIATTIVARE IL PROGRAMMA NUCLEARE. Intanto, però, per Washington si è aperto un altro fronte di contrapposizione, questa volta con l’Iran. Il presidente Hassan Rohani ha infatti minacciato di riavviare il programma nucleare, se gli Stati Uniti ddovessere continuare con «le minacce e le sanzioni» contro la teocrazia sciita. Rohani ha aggiunto che se il programma nucleare venisse riattivato, potrebbe essere rapidamente portato a un livello molto più avanzato rispetto al 2015, quando venne firmato l’accordo per lo stop con il presidente Barack Obama.