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Russia, sì della Camera Usa a nuove sanzioni

26 Luglio 2017

La Commissione Ue ha aperto una procedura d’infrazione contro la Polonia per la riforma della giustizia. Nuove minacce dalla Corea del Nord

La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato quasi all’unanimità una proposta di legge per nuove sanzioni contro Russia, Iran e Corea del Nord. Ora il testo passa in Senato. A favore hanno votato 419 deputati, solo tre i contrari. Le misure contro la Russia, che sono quelle più controverse, sono state decise per punire Mosca delle presunte ingerenze nella campagna elettorale americana. La Casa Bianca ha fatto sapere che sta esaminando la legge e non ha chiarito per ora se il presidente Donald Trump, sempre più nella bufera per lo scandalo Russiagate, metterà o meno il veto.

Al di qua dell’Atlantico, la Commissione europea è preoccupata per il possibile impatto sull’indipendenza energetica della Ue delle prossime sanzioni a Mosca. In particolare, la Commissione sottolinea che «la versione approvata la notte scorsa alla Camera prevede l’imposizione di sanzioni ad ogni compagnia (comprese quelle europee) che contribuiscono allo sviluppo, al mantenimento, alla modernizzazione o alla riparazione delle ‘pipeline’ usate dalla Federazione Russa per le esportazioni energetiche’, si legge ancora in un comunicato. Questo potrebbe avere conseguenza sulle infrastrutture che trasportano risorse energetiche in Europa – prosegue – e anche un impatto su progetti cruciali per gli obiettivi di diversificazione della Ue». «Come riaffermato al G7 a maggio – continua il comunicato – le nuove sanzioni devono essere coordinate tra alleati».

La Commissione Ue ha aperto una procedura d’infrazione contro la Polonia in merito ad una delle due controverse riforme della giustizia proposte dal governo. Lo ha annunciato il vice presidente della Commissione, Frans Timmermans. La riforma, che assegna al governo il potere di nominare e rimuovere i presidenti dei tribunali di grado inferiore è stata firmata ieri dal presidente polacco Andrzej Duda. L’Ue contesta l’introduzione di una diversa età per la pensione per i giudici, uomini e donne, che viola le leggi dell’Unione in materia di discriminazione. Non appena la legge sarà pubblicata, la Commissione invierà a Varsavia una lettera formale di avvertimento. Dal momento della ricezione della lettera, la Polonia avrà un mese di tempo per rispondere alle contestazioni della Commissione. Se la Polonia deciderà di procedere con la riforma che consente al Parlamento di rimuovere i giudici della Corte Suprema, ha spiegato Timmermans, la Ue avvierà un’azione in base all’Articolo 7 del Trattato europeo, che potrebbe portare alla sospensione dei diritti di voto di Varsavia all’interno dell’Unione.

Nuove minacce dalla Corea del Nord. Secondo l’agenzia di stampa nordcoreana Kcna, se Washington dovesse tentare un cambio di regime, Pyongyang risponderebbe con un attacco nucleare contro il cuore degli Stati Uniti. Le nuove minacce di Pyongyang sono arrivate dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi del direttore della Cia, Mike Pompeo, che è sembrato alludere ad un cambio di regime nel ‘regno eremita’.ì

In Libia faccia a faccia tra il premier italiano Paolo Gentiloni e quello libico Fayez al-Sarraj a Palazzo Chigi dopo l’incontro di ieri di Parigi sul futuro della Libia. Gentiloni, al termine dell’incontro ha fatto sapere che l’Italia valuta l’uso di navi militari con la Libia contro i trafficanti di uomini nel Mediterraneo. «Sarraj mi ha indirizzato alcuni giorni fa una lettera nella quale si chiede al governo italiano un sostegno tecnico con unità navali nel comune contrasto al traffico di esseri umani, sostegno a impegno comune da svolgersi in acque libiche con unità navali dall’Italia», ha dichiarato Gentiloni dopo l’incontro. «La richiesta di Sarraj è all’esame del ministero della Difesa, le decisioni che prenderemo verranno valutate d’intesa con le autorità libiche ma innanzitutto con il Parlamento».

Serraj, dal canto suo, ha affermato che «Dobbiamo ricordarci del ruolo importante svolto dall’Italia, l’appoggio del premier Gentiloni, che ha preso chiaramente posizione per la stabilità della Libia e ha cercato di coinvolgere tutte le parti politiche». Sull’incontro con il generale Haftar organizzato dal presidente francese Macron: «Quello che è successo ieri è il frutto del lavoro di tanti Paesi amici per trovare una soluzione», ha spiegato. «C’è la volontà di intraprendere un percorso comune, un percorso politico che fornisca un quadro che preveda elezioni presidenziali e parlamentari in Libia nel più breve tempo possibile».

Anche in una crisi migratoria, per l’esame delle richieste di asilo è competente lo Stato d’ingresso e non quello in cui la richiesta è presentata. Lo ha sancito la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, secondo cui la Croazia è competente ad esaminare le domande di protezione internazionale delle persone che hanno attraversato in massa la sua frontiera in occasione della crisi migratoria dell’ultimo biennio. Il caso: nel 2016, un cittadino siriano e i membri di due famiglie afghane hanno varcato irregolarmente la frontiera tra la Croazia e la Serbia. Le autorità croate hanno trasportato tali persone fino alla frontiera croato-slovena allo scopo di aiutarle a recarsi in altri Stati membri al fine di presentare in questi ultimi una domanda di asilo. Il cittadino siriano ha poi presentato domanda in Slovenia, mentre i membri delle famiglie afghane hanno fatto lo stesso in Austria. Tuttavia, tanto la Lubiana quanto Vienna hanno ritenuto che, poiché i richiedenti erano entrati illegalmente in Croazia, ai sensi del regolamento Dublino III spettasse a Zagabria il compito di esaminare le loro domande. La Corte di Giustizia ha confermato questa interpretazione.

Emergenza incendi in Francia, dove circa 10.000 persone sono state evacuate nei pressi di Bormes-les-Mimosas, nel dipartimento del Var, nel sud-est del Paese. Si tratta di una zona in cui d’estate la popolazione raddoppia o triplica, hanno spiegato i vigili del fuoco del dipartimento del Var, precisando che la situazione più critica è a Cap Benat, un promontorio non lontano dall’abitato. Due altre grandi incendi hanno colpito il Var negli ultimi due giorni e la Prefettura del dipartimento lo ha reso stato in un comunicato di circa 800 ettari bruciati, a causa di una violenta propagazione delle fiamme causata dal vento.

In Afghanistan sono 25 i morti dell’attacco sferrato dai Talebani durante la notte contro un avamposto militare in un distretto remoto nella provincia di Kandahar. Una serie di scontri si sono registrati nei pressi del presidio militare di Karz Ali, nel distretto di Khakrez intorno alle 22 di ieri (ora locale), dopo che alcune decine di ribelli avevano preso dall’assalto il presidio. Al momento degli scontri si trovavano nel compound circa 70 soldati.