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Gli analisti britannici invitano a indagare sull’influenza dell’Arabia Saudita nel radicalismo islamico

5 Luglio 2017

Una informativa elaborata da un gruppo di lavoro formato da analisti britannici ha rivelato che l’Arabia Saudita si trova fra i paesi del mondo che maggiormente “appoggiano e promuovono il radicalismo islamico” ed ha invitato il Governo britannico ad iniziare una inchiesta ufficiale per determinare dove va a finire l’enorme quntità di denaro proveniente dall’Arabia Saudita.
“L’Arabia Saudita, fin dagli anni sessanta, si è sforzata di patrocinare ed esportare l’ideologia islamista wahabita nel mondo islamico con finanziamenti di milioni di dollari, incluso alle comunità mussulmane in Occidente”, si sostiene nell’informativa elaborata dall’organismo di investigazione Henry Jackson Society.


L’Europa si è dimostrata compiacente ed impotente di fronte alla diffusione del radicalismo islamico, fonte primaria del terrorismo e del fanatismo intollerante, in quanto i governi europei (Francia ed Italia incluse) hanno stretto saldi rapporti di cooperazione e di affari con l’Arabia Saudita ed hanno chiuso gli occhi di fronte a questo fenomeno.

La richiesta fatta dall’organismo autore dell’indagine al Governo britannico è quella di obbligare le istituzioni religiose del paese, incluse le moschee, a rivelare l’origine dei finanziamenti stranieri ed è motivata dal fatto che, dal 2007, “si stima che l’Arabia Saudita spenda come minimo 2.000 milioni di dollari annualmente per promuovere l’ideologia wahabita estemista in giro per il mondo”. Secondo il Guardian, questa cifra già enorme si sarebbe duplicata nel 2015, come conferma anche il rapporto dell’istituto Henry Jackson Society.
“Molti dei predicatori islamisti, quelli che diffondono l’odio più pericoloso per il Regno Unito, abbracciano l’ideologia salafita/wahabita e sono in relazione con un estremismo che che viene finanziato dall’estero, sia perchè hanno studiato nell’Arabia Saudita, come parte di un programma accademico, o perchè hanno avuto accesso alla letteratura estremista all’interno dello stesso Regno Unito”, avvisa l’informativa.

Tom Wilson, membro della società Henry Jackson Society ed autore dell’informativa, spiega che, “se si presuppone che siano molti i paesi del Golfo e l’Iran che si considerano colpevoli di fomentare l’estremismo, l’Arabia Saudita, senza dubbio, è il primo paese di questa lista”.

Ci si aspetta che al paese arabo non siano graditi i risultati dell’informativa, commenta The Guardian, e per lo meno in un momento tanto delicato com quello che sta vivendo la regione, nel centro di una disputa con il Qatar, a cui l’Arabia Saudita lancia accuse di finanziare il terrorismo all’estero e di sostenere i terroristi che appoggiano la setta dei Fratelli Mussulmani o Hamas.

I risultati dell’informativa vedono la luce quando il primo ministro britannico, Theresa May, si trova sotto pressione nel pubblicare una informativa del suo stesso governo anche questa sul finanziamento del terrorismo, realizzato circa sei mesi fa ma non ancora pubblicato, presumibilmente “per non danneggiare le relazioni ” con gli alleati del Golfo, come menziona il giornale.

Nota: I paesi europei ed in particolare i membri della NATO sono vincolati con una alleanza che vede la NATO affiancare l’Arabia Saudita nel sostegno ai gruppi terroristi salafiti/wahabiti che combattono in Siria e nel Libano, come dimostrato dai recenti avvenimenti. La NATO ed i paesi europei (Regno Unito e Francia in particolare) forniscono armamento ed appoggio logistico a questi gruppi che hanno come loro obiettivo quello di costituire un califfato islamico in Siria e nelle zone sotto il loro controllo.