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Tunisia. ‘Mouch Bessif’: protesta per le libertà civili


In arabo tunisino “Mouch Bessif” significa “non siamo obbligati” ed è lo slogan che ha riunito diverse centinaia di manifestanti domenica 11 Giugno a Tunisi “per il rispetto della libertà di fede e  di coscienza”. Il problema sollevato da questo movimento, il primo in tutto il mondo arabo, è quello che riguarda il diritto di ogni singolo cittadino di non seguire “obbligatoriamente” i precetti del Ramadan in pubblico potendo mangiare e bere durante la giornata.
La religione musulmana, infatti, richiede al singolo credente di non mangiare, bere o fumare durante l’arco della giornata “dall’alba al tramonto”. Il 1° giugno, 4 ragazzi sono stati arrestati in un parco di Tunisi per aver mangiato in pubblico “in maniera provocatoria”. Il tribunale di Biserta li ha condannati ad un mese di carcere per “oltraggio al pubblico pudore” ed “atti immorali”, accuse utilizzate, normalmente, per atti sessuali in pubblico.
Il collettivo “#Fater”, attraverso una protesta sui social network  e lo slogan “Mouch Bessif”, rivendica il ripristino di diritti civili fondamentali dopo aver assistito, dal 2011, ad una progressiva islamizzazione nella società tunisina, soprattutto durante il periodo di potere  del partito islamista Ennadha. “L’Islamizzazione è evidente” secondo i partecipanti  alla manifestazione “in particolare nel mese di Ramadan, dove quasi tutti i locali, bar e caffetterie sono costretti alla chiusura forzata”. Altri manifestanti accusano direttamente il governo di un eccessivo zelo nelle indicazioni date dal predicatore Adel Almi, leader del partito islamista “Tounes Zaytouna”, che dà letteralmente la “caccia ai miscredenti” che non digiunano durante il giorno, per farli arrestare.