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Trump-Cuba: davvero un passo indietro?

16 Giugno 2017

Intervista a Davide Borsani, docente a contratto presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e collaboratore presso l’ISPI

Oggi Trump terrà un discorso a Miami per spiegare cosa comporterà il riassetto dei rapporti fra USA e Cuba. Dopo il ritiro degli USA dall’accordo di Parigi oggi assisteremo ad un potenziale punto di svolta di Trump rispetto all’Amministrazione Obama che, il 17 dicembre 2014, aveva dato il via ad un avvicinamento diplomatico per la normalizzazione dei rapporti fra Cuba e Stati Uniti.

Al momento non sappiamo ancora come e a quale ʹproʹ muterà l’economia statunitense e cubana: però potrebbe essere plausibile un rafforzamento delle Cina nell’area sudamericana, per avere più vantaggi possibili e continuare la propria politica di influenza anche nell’America centrale.

Ma in tutto questo l’Europa come s’inserirà? Anche l’UE potrebbe ottenere dei vantaggi a Cuba grazie al passo falso di Trump?

Per comprendere le dinamiche che scatteranno dopo questo ennesima conferenza stampa di Trump e, soprattutto, per sapere come e se l’Europa avrà la forza per inserirsi in tale contesto, abbiamo chiesto il parere di Davide Borsani, docente a contratto presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore; Collabora con riviste e centri studio, tra cui l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) di Milano, dove è Associate Research Fellow per il programma Sicurezza e Studi Strategici, e l’Osservatorio di Politica Internazionale (OPI), presso cui è Research Fellow e responsabile dell’area USA e Americhe.