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La Colombia dice addio alle armi

21 Giugno 2017

C’è una metà del paese che detesta le buone notizie. Sapete quale: quella che non è al potere. E dato che non sopporta le buone notizie, quando ne arriva qualcuna dice che è tutta una montatura. Se le prove sono tangibili, visibili e confermate da persone serie, quella parte continua a negare la verità. Come chi sostiene che l’uomo non è mai arrivato sulla Luna e che le immagini di Neil Armstrong e delle sue impronte sulla superficie lunare sono un montaggio della Nasa. Come i mariti colti sul fatto con l’amante che negano tutto e, comunque, dicono che non era l’amante ma una nipote. Come estremo rimedio, quando non possono più negare l’evidenza cominciano a dire: “Sì, ma…”.

All’inizio del processo di pace questo paese allergico alle buone notizie, questa metà fatta di vedove del potere, diceva che le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) non avrebbero mai firmato un accordo. Quando l’hanno firmato, ha dichiarato che era una pessima intesa. Quando l’accordo è stato modificato secondo i suggerimenti di chi lo aveva respinto nel referendum, ha tuonato che le Farc non l’avrebbero rispettato. Quando le Farc hanno cominciato a rispettarlo, smobilitandosi e concentrandosi nelle zone stabilite, le Zonas veredales de transición y normalización, ha detto che la guerriglia non avrebbe consegnato le armi. Ora che i guerriglieri stanno consegnando le armi, hanno tempo fino al 27 giugno, continuano i dinieghi e le bugie.