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Il poliziotto che usa Facebook per identificare i morti nel Mediterraneo

26 Maggio 2017

Per Angelo Milazzo aver dato un nome a 24 corpi non è stata un’impresa straordinaria: mentre è seduto nella veranda di un caffè nella piazza di Siracusa, l’ispettore capo della polizia giudiziaria della procura siciliana ha uno sguardo tranquillo. Attraverso Facebook è riuscito in due anni e mezzo a contattare le famiglie di 22 persone – quasi tutte siriane – annegate in un naufragio davanti alle coste libiche il 24 agosto del 2014.

Non ha fatto altro che il suo lavoro, spiega, quello che i suoi superiori gli hanno chiesto di svolgere. Eppure è riuscito in un’impresa che le autorità italiane faticano a portare a termine. E ora l’ispettore capo spera che il metodo sperimentato possa essere usato anche da altri per identificare le decine di corpi senza nome recuperati ogni anno nel mar Mediterraneo.