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CONFERENZA MONDIALE DEI POPOLI PER UN MONDO SENZA MURI VERSO LA CITTADINANZA UNIVERSALE

di MundoSinMuros,
giugno 2017, traduzione italiana di Milena Rampoldi, ProMosaik.
Data: 20-21 giugno 2017
Luogo: Tiquipaya – Cochabamba, Bolivia
Sede: Universidad del Valle


IL CONTESTO
Negli ultimi anni sono stati raggiungi livelli senza precedenti di
trasferimenti forzati e di rifugiati a scala globale. La relazione annuale dell’Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR) del 2015 stimava che
il numero degli sfollati e dei rifugiati avrebbe raggiunto i 65 milioni, a
causa dei conflitti armati, della violenza generalizzata, delle violazioni dei diritti
umani, della crisi economica o degli effetti del cambiamento climatico. Un
numero mai visto prima. Il 51% di questi 65 milioni sono bambini, cacciati dai
loro paesi e separati dai loro genitori o parenti.
Vi sono organizzazioni criminali che approfittano di questa situazione,
traendo vantaggi economici dai profughi. Secondo i dati dell’agenzia europea
per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati
membri dell’Unione europea
  (FRONTEX) il giro d’affari di questo crimine
internazionale nel 2015 raggiunse circa 4 miliardi di Euro.
Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM)
nel 2015 morirono 3.771 persone, tentando di attraversare il Mediterraneo,
fuggendo dalla guerra. Si tratta di una delle maggior crisi migratorie
verificatesi dopo la seconda guerra mondiale. Coloro che riescono ad
attraversare il mare sono a loro volta vittime, visto che ci sono muri legali e
fisici che non riconoscono i loro diritti umani.
Questo sviluppo va di pari passo con una nuova condizione dei migranti, i
cosiddetti “migranti climatici” che si vedono costretti ad abbandonare i loro
paesi a causa del cambiamento climatico, del degrado ambientale, della siccità
e delle inondazioni che colpiscono in gran parte i paesi poveri, e distruggono
il loro ambiente e le loro risorse necessarie per garantire la loro
sopravvivenza.
In questo contesto le politiche migratorie di alcuni paesi sviluppati sono
state rese più severe, imponendo sempre più restrizioni, nel nome della
sicurezza nazionale. D’altra parte alcuni governi implementano una politica
della criminalizzazione dei migranti che si concretizza poi nei mezzi attuati
per contrastare il libero transito delle persone. Queste politiche migratorie
alimentano la xenofobia, la discriminazione e la separazione tra i popoli.
Si deve riconoscere che la comunità internazionale ha ottenuto certi progressi
e ha assunto determinati obblighi per promuovere i diritti dei migranti e delle
loro famiglie. Allo stesso tempo le conclusioni degli incontri mondiali dei
movimento popolari hanno contribuito all’analisi e all’elaborazione di
proposte.
Il governo e i movimenti sociali dello stato plurinazionale della Bolivia,
essendo preoccupato di questa situazione, ha deciso di convocare la Conferenza
Mondiale dei Popoli “per un mondo senza muri, verso la cittadinanza universale”,
invitando organizzazioni, movimenti sociali, difensori dei diritti umani dei
migranti, studiosi, giuristi e governi che desiderano impegnarsi insieme ai
loro popoli.
Questa conferenza mondiale persegue l’obiettivo di fungere da spazio
inclusivo di riflessione che mira a far cadere i muri fisici, legali invisibili
e i muri mentali, quali la discriminazione e il razzismo, recuperando paradigmi
e visioni tipiche dei popoli, promovendo alternative e proposte che
contribuiscano a superare frontiere e costruire ponti di integrazione,
impegnandosi a favore di un programma di iniziative dei popoli per aspirare
alla “cittadinanza universale”.
METODOLOGIA
DI LAVORO
La
Conferenza Mondiale dei Popoli svilupperà il suo progetto in cinque mesi di
lavoro simultaneo che analizza e crea proposte di azione sulla base dei
seguenti ambiti tematici:
1.         Le cause strutturali e
sistematiche che causano la mobilità umana da uno stato all’altro.
2.        
L’impatto del cambiamento climatico, della crisi economica, delle guerre e
delle politiche intervenzionistiche sui flussi migratori.
3.        
Il contributo dei migranti allo sviluppo umano integrale ed inclusivo dei
popoli.
4.        
Le strategie comuni del rispetto, della protezione e dell’estensione dei
diritti dei migranti, dei rifugiati e delle loro famiglie.
5.        Proposte
per la costruzione di una cittadinanza che permette di articolare le identità
plurali dei popoli e la sovranità degli stati.
Per ottenere una partecipazione maggiore si attiva un foro per il dibattito
virtuale su determinate tematiche, la cui riorganizzazione costituirà un input
fondamentale per la discussione in loco nelle giornate della conferenza. A questo
scopo, si propongono le seguenti domande di riferimento per dare inizio al
dibattito:
Quali sono le cause strutturali della crisi migratoria che sta vivendo il
mondo contemporaneo?
Che impatto
hanno le guerre e le politiche intervenzionistiche sui flussi migratori?
I paesi che
accolgono i migranti traggono beneficio dai flussi migratori che giungono nei
loro territorio? Che effetti ha la migrazione internazionale sui paesi d’origine?
Che
strategie si potrebbero adottare, a partire dall’azione collettiva dei popoli,
per la protezione ed estensione dei diritti dei migranti, dei rifugiati e delle
loro famiglie?
In che modo
si articolano le identità locali e la sovranità degli stati, con il paradigma
della cittadinanza universale?
Che misure
dobbiamo adottare per eliminare i muri fisici, legali e mentali e giungere alla
cittadinanza universale?