Silvio Talamo – L’Albero
di Silvio Talamo, maggio 2017.
I rami come vene senza peso
spuntate dalla terra
si aprono, piume, al vento acceso che
getta le sue onde sul cortile e muove.
La finestra rimane nel silenzio
e guardo attraverso il vetro
le foglie fatte vele,
le mie ombre fatte nel pensiero
che tornano alla terra.
Il movimento è muto e percepisco
le radici allungarsi,
conficcarsi nel centro del pianeta,
nel fuoco della stella, il nutrimento…
La pioggia schizza, cola lungo il tronco
con tutti gli elementi e la radice,
fertili, li concentra.
E’ questa la sua forza …
Chi ascolta il tempo
ci appare immobile.
Non c’è linfa che non scorra…
Se non chiamato il vento arriva, il soffio
uno strappo, dal frutto coglie il seme,
e, privo di pensieri,
lo porta via lontano.