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Rwanda e Tanzania, priorità assoluta: stroncare sul nascere DAESH

9 Maggio 2017

Dal 2016 tenta di infiltrarsi in due Paesi dell’Africa Orientale fino ad ora immuni dal terrorismo salafita

Dal 1998 la scena politica del Nordafrica e Africa Occidentale è dominata da continui tentativi di destabilizzazione portati avanti da Al-Qaeda tramite la sua cellula Al-Qaeda Magreb. La caduta del Colonnello Gheddafi, causa un mal riuscito progetto franco-americano di controllo delle risorse petrolifere libiche, ha favorito l’espandersi del terrorismo salafita nella regione. Il Mali è di fatto diviso in due con un nord a maggioranza musulmano dove vari gruppi terroristici salafiti spadroneggiano. Ciad, Camerun, Nigeria e Niger sono alle prese con Boko Haram, indebolito ma duro a morire. In Somalia le forze africane AMISOM sotto guida ugandese stanno ancora combattendo Al-Shabaab. La Libia è praticamente perduta.

In Africa Orientale solo il Kenya è stato teatro di continui attentati terroristici compiuti da Al-Shabaab (Westgate Mall e Garissa) in ritorsione all’intervento militare keniota in Somalia. Attentati perpetuati grazie alla inefficienza (e a volte la complicità) del sistema difensivo del Kenya che fa acqua da tutte le parti. Tra essi ricordiamo In Uganda Al-Shabaab dopo l’attentato del giugno 2010 non è più riuscita nemmeno a creare una cellula terroristica. Dal 2015 nello scenario africano è giunto DAESH. Impegnato principalmente sul fronte Libico, ISIS sostiene gruppi affiliati in Africa Occidentale, tenta alleanze con Boko Haram e Al-Shabaab ed è in continua competizione con Al-Qaeda Magreb.