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Il virus WannaCry, una sveglia per tutti: cambiamo approccio

18 Maggio 2017

L’ultimo cyber attacco ci ha aperto gli occhi. E con gli oggetti di casa interconnessi la situazione peggiorerà. Ormai la reazione umana non basta più. Servono anche software di contrasto.

Il 70% dei cyber attacchi sfrutta vulnerabilità software ben conosciute e per cui sono già disponibili rimedi efficaci (i cosiddetti patch software). Inoltre, una ricerca pubblicata a marzo 2017 da FireEye, azienda leader nel campo della cyber security, dimostra che le organizzazioni impiegano mediamente 146 giorni per scoprire di essere vittime di un cyber attacco.

SOLO UN ASSAGGIO DI FUTURO. Questi dati, uniti allo scenario dell’internet of things, ci potrebbero far pensare che l’attacco del virus WannaCry è solo un assaggio di cosa ci riserverà il futuro. Presto non solo il nostro computer, ma anche la nostra auto con autopilota interconnessa con altre vetture e sensori stradali, il nostro televisore e la nostra lavatrice programmabili a distanza con una App dello smartphone (e molti altri device di cui faremo largo uso) diventeranno target diretti o indiretti dei cyber criminali, poiché rappresentano possibili mezzi di contagio per attaccare altri sistemi software in nostro possesso.