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Il caso Ong e i rischi per la sicurezza nazionale

5 Maggio 2017

Un filone di analisi importante della vicenda verte sulla sicurezza interna

Da ormai diversi anni, l’Italia è divisa in due grandi correnti di pensieri sul tema dell’immigrazione, sia essa clandestina o meno. Le condizioni di grave crisi che si evidenziano nel Mediterraneo, hanno fatto dell’Italia una nuova roccaforte di sbarchi ed un crocevia di culture, etnie e storie diverse tra loro.

Tutto questo, così come successo nei secoli addietro, ha permesso alla penisola di essere un polo di grande cultura e di fiorenti commerci, mantenendo nel suo multiculturalismo un’identità nazionale di base. Ad oggi questo concetto di multiculturalismo deve però confrontarsi con il difficilmente conciliabile tema della sicurezza interna ed esterna del Paese, tenendo in grande considerazione le minacce derivate dal terrorismo di matrice jihadista.

Il terrorismo contemporaneo e moderno, che ha raggiunto forme sempre più aleatorie e poco intercettabili, sfrutta il traffico di esseri umani dalle zone di conflitto per reclutare soldati e giovani seguaci, ma non solo. Il trasporto di uomini e donne ed il relativo sbarco sulle coste sia italiane che non porta ad un rilevante guadagno di denaro, diventando così una fonte di business per le tutte quelle organizzazioni terroristiche o semplicemente criminali che intendono arricchire le proprie casse in funzione di uno scopo prefissato illecito.