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Chiara Bacchi su Fables against Racism – I bambini ci insegnano l’antirazzismo e l’umanità tutti i giorni


Chiara Bacchi

Di Milena Rampoldi, ProMosaik. La nostra prossima
intervista sul progetto di ProMosaik Fables
against Racism
l’abbiamo condotta con l’illustratrice dei libri, Chiara
Bacchi, ingegnere che con la sua famiglia vive qui ad Istanbul e fa parte della
grande famiglia della scuola elementare italiana Marco Polo. 
Vorrei ringraziare
Chiara per le sue risposte e la preziosa collaborazione nel progetto.
Perché hai deciso di impegnarti in questo progetto e di
illustrare i libri di STOP RACISM?
In primis per amicizia e stima delle persone che
rappresentano PROMOSAIK. In un secondo momento perché mi sembrava un atto
dovuto quello di rendere in immagine ciò che le bambine Uzunlar hanno voluto
esprimere a parole. La rappresentazione grafica e pittorica, a mio avviso, è
quella che ti permette in maniera più efficace ed immediata di spiegare
concetti anche difficili. La visualizzazione dell’idea, ti permette di
imprimerla nella mente e renderla subito chiara.
Come credi che i bambini possano insegnarci
l’antirazzismo?
I bambini ci insegnano l’antirazzismo e l’umanità tutti i
giorni con le parole e le azioni. I bambini non hanno malizie e pregiudizi,
sono gli adulti che gliele insegnano. Loro sono curiosi e aperti verso l’Altro,
il diverso da sé. Penso ai miei figli, bambini italiani residenti in Turchia.
Al parco, benché non conoscano la lingua, non si creano alcun problema ad
interagire con gli altri, qualsiasi sia il loro abbigliamento (velo ad esempio)
o colore della pelle.
Che importanza hanno delle favole del genere per la
convivenza tra bambini di diverse culture e religioni?
Le favole sono lo strumento per eccellenza, adottato sia
nel mondo islamico che occidentale,
per esprimere valori morali e
spiegare concetti anche difficili in modo semplice ed immediato. La favola può
essere interpretata da ognuno secondo la propria sensibilità, ma
il significato alla base di ciascuna appare sempre evidente. In
particolare queste favole aiutano i bambini a capire come la diversità
non sia un limite o qualcosa di cui aver paura, ma fonte
di arricchimento interiore e crescita. 
 Perché è importante che anche i bambini disegnino
insieme la favola?
Il disegno è, come dicevo prima, il sistema più semplice
e immediato per ”visualizzare” un’idea, un concetto. Far disegnare i bambini,
soprattutto più piccoli, permette loro di spiegare ai grandi quale sia la loro
visione delle cose e cosa quella favola abbia per loro rappresentato.
Come credi si possano combinare arte e recitazione in
progetti del genere?
Io credo che tutte le forme d’arte possano essere
parimenti valide ed utilizzate dai bambini per esprimere la loro
interpretazione della favola. E penso, più che ad una combinazione, ad una
alternanza tra le varie arti (pittura, dramma e poesia), in base all’età e sensibilità
del singolo bambino. Esistono vari modi per rappresentare una stessa idea,
ognuno deve essere libero di scegliere quale sia quello a lui più congeniale.
Che cosa significa per te un atteggiamento antirazzista
da vivere nella vita di tutti i giorni nella Istanbul multiculturale e
multireligiosa?
Un atteggiamento antirazzista e un comportamento di
apertura e disponibilità al dialogo con l’altro, anche se apparentemente sia
quanto di più lontano dal tuo modo di essere e di pensare esso sia. Non bisogna
essere chiusi verso il prossimo, ma propositivi. Io credo che, in una città
multiculturale e multietnica come Istanbul, avere un atteggiamento antirazzista
nella vita di tutti i giorni sia facile. E’ la città stessa ad essere
Antirazzista. Contrariamente a quanto le persone da fuori possano pensare di
questa città, e di questo Paese, a causa della sua ubicazione geografica, io lo
trovo molto aperto. Le persone sono estremamente cordiali e socievoli. Qui non
ho la sensazione che il diverso ”da sé” venga additato e ghettizzato. Ci sono
bambini di qualsiasi nazionalità e credo religioso o colore della pelle che
frequentano le stesse scuole e giocano insieme nei parchi pubblici.
Ragazzi turchi che escono con fidanzate in minigonna e truccatissime e, al
contempo, camminano sotto braccio alla propria madre o sorella velata. Avere un
atteggiamento più aperto dà la possibilità di crescere ed arricchirsi come
individuo.