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Turchia, il reporter italiano fermato: «Inizio lo sciopero della fame»

18 Aprile 2017

Gabriele Del Grande è stato arrestato il 9 aprile al confine con la Siria mentre stava realizzando un documentario: «Sto bene, ma hanno sequestrato tutte le mie cose». La Farnesina chiede il suo rilascio.

Non si sblocca la vicenda del fermo in Turchia di Gabriele Del Grande, il documentarista e giornalista italiano fermato il 10 aprile durante un controllo di polizia al confine con la Siria, «in una zona del Paese in cui non è consentito l’accesso», secondo le autorità turche. La Farnesina chiede che il giornalista «sia rimesso in libertà, nel pieno rispetto della legge». «Il ministro Alfano», si legge in una nota, «ha disposto l’invio a Mugla, dove Del Grande è detenuto, del console d’Italia a Smirne per rendere visita al connazionale, mentre l’ambasciatore d’Italia ad Ankara ha trasmesso alle autorità turche la richiesta di visita consolare, come previsto dalla Convenzione di Vienna del 1963».

«STO BENE, MA NON POSSO TELEFONARE». «Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio cellulare e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun reato», ha detto al telefono Del Grande, riuscendo a chiamare in Italia dal telefono del Centro dove è detenuto. Mentre telefonava ha raccontato di essere circondato da quattro poliziotti.