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Sud Sudan, tra scambi di accuse e crimini

21 Aprile 2017

Le opposizioni accusano il presidente Salva Kiir di crimini contro migliaia di civili di etnia Nuer


Non accenna a placarsi la guerra civile in Sud Sudan, che ormai va avanti dal dicembre 2013. Le opposizioni accusano il presidente Salva Kiir di crimini contro migliaia di civili di etnia Nuer. In particolare a lanciare l’appello all’Unione Africana e all’Onu sono il Sudan People Liberation Movement-In Opposition (SPLM-IO), il Sudan Peoples’ Liberation Movement, il National Democratic Movement (NDM), il People’s Democratic Movement (PDM), il South Sudan National Movement for Change (SSNMC) e il National Salvation Front (NAS).

Nel mirino il comportamento della SPLA (Sudan People’s Liberation Army) e delle milizie alleate del presidente conosciute come ‘Mathiang Anyor’, ree di aver preso di mira il secondo gruppo etnico del Paese a cui appartiene il leader dei ribelli, l’ex vicepresidente Riek Mackar: si parla di esecuzioni sommarie, torture e stupri di massa. Secondo le ultime stime della missione ONU nel Paese UNMISS (United Nations Mission in South Sudan), ad oggi le vittime della guerra civile in Sud Sudan sarebbero oltre 30mila. Sempre secondo le Nazioni Unite, sono oltre 3 milioni i sud-sudanesi che finora sono stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni. Si tratta del più grande esodo in Africa dal genocidio in Rwanda del 1994.