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Siria, dove va la crisi? A colloquio con Philip Giraldi

14 Aprile 2017

Lo sguardo dell’ex agente della Cia sulla pericolosissima situazione venutasi a creare

L’attacco statunitense contro la base militare siriana ha determinato un radicale cambio di rotta da parte di Trump? Quali sono le motivazioni alla base dell’azione e quale l’impatto sull’inerzia del conflitto? Abbiamo parlato di tutto ciò con Philip Giraldi, agente della Cia in pensione.

Mr. Giraldi, come interpreta l’attacco statunitense alla base militare siriana? Quale ritiene sia l’obiettivo dell’azione?

Penso si tratti di una mossa molto stupida perché da un lato vanifica gli sforzi per combattere l’Isis e gli altri gruppi islamisti, e nel contempo non fa che degradare significativamente le relazioni con la Russia. L’intenzione era quella di lanciare un’operazione militare che fungesse da avvertimento, senza provocare necessariamente vittime. Credo che alla base di tutto vi sia l’intenzione di Trump di zittire i critici all’interno degli Stati Uniti che da mesi lo tengono sotto scacco per i suoi presunti legami con Mosca. Così facendo, Trump ha assunto una postura ostile nei confronti della Russia, e questo è estremamente dannoso per tutti.