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Razzi Usa contro la Siria, “Colpita la base della strage di Idlib”, Putin: “Aggredito uno Stato sovrano”

7 Aprile 2017

Attacco scattato alle 03.45 ora di Damasco. Trump: “E’ vitale per noi che Assad non abbia armi chimiche”. Il leader del Cremlino: “Danneggiati i rapporti Tra Washington e Mosca”

Gli Stati Uniti non hanno atteso che si facesse luce sulle responsabilità per i raid con armi chimiche nella regione di Idlib e alle 20.45 ora di Washington (le 03.45 a Damasco) su ordine del presidente Donald Trump hanno sferrato un attacco missilistico contro la Siria.

L’attacco

Cinquantanove razzi Tomahawk sono stati lanciati da due cacciatorpediniere Usa nel Mediterraneo orientale, contro la base aerea di Shayrat, nel centro del Paese: la stessa da cui secondo fonti di intelligence sarebbero partiti i jet che martedì hanno scaricato agenti chimici sulla provincia di Idlib, fatali per oltre 70 persone tra cui almeno 30 bambini. Le immagini di quella ennesima sofferenza sono tornate in poche ore ad acuire la lunga crisi siriana, sono arrivate al presidente Trump determinando prima un cambiamento di tono del commander in chief, fino alla decisione di agire presa nella giornata di giovedì stando ai suoi più stretti collaboratori. Perché “nessun bambino dovrebbe soffrire” come hanno sofferto quelli siriani, ha detto il presidente americano parlando brevemente alla nazione solo dopo l’attacco, da Mar-a-lago in Florida, poco dopo aver accolto il presidente cinese Xi Jinping.