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Elezioni in Kenya, è caos nelle nomination

21 Aprile 2017

Queste elezioni determineranno se il Paese ritornerà negli orrori di violenze etniche come è successo nel 2007 oppure se riuscirà a voltare pagina

Il prossimo agosto in Kenya si terranno le elezioni amministrative e presidenziali. Elezioni che saranno cruciali per l’avvenire del Paese, membro fondatore della East African Community (Comunità Economica dell’Africa Orientale) e prossimo ad entrare nel club dei Paesi produttori di petrolio. Queste elezioni determineranno se il Kenya ritornerà negli orrori di violenze etniche post elettorali artificialmente create da politici senza scrupolo, come è successo nel 2007 oppure se riuscirà a voltare pagina rafforzando l’immagine internazionale di un Paese affidabile continuando così il suo sviluppo socio economico.

Le elezioni del 2013 non hanno generato violenze ma hanno portato al potere due dei responsabili del conflitto etnico del 2007: Uhuru Kenyatta (Presidente) e William Rutho (Vice Presidente). I due personaggi politici sono stati costretti a presentarsi davanti al tribunale della Corte Penale Internazionale per crimini contro l’umanità. Entrambi i processi sono stati archiviati in corso d’opera causa pressioni della maggioranza dei Paesi africani, Unione Africana, Unione Europea e Stati Uniti. Pressioni dettate per convenienze politiche ed economiche che hanno privato le famiglie delle vittime della tanto attesa giustizia.