General

Chi è Emmanuel Macron, in breve

23 Aprile 2017

Cose da sapere sul candidato che ha ottenuto il risultato più sorprendente al primo turno delle presidenziali francesi, e fino a due anni fa era sconosciuto



Due anni e mezzo fa il presidente francese François Hollande scelse un suo giovane e sconosciuto consigliere e lo fece diventare ministro dell’Economia. Oggi Emmanuel Macron è diventato uno dei due candidati – insieme a Marine Le Pen – che si contenderà la presidenza della Francia nel ballottaggio del 7 maggio, ottenendo al primo turno più voti dei candidati dei partiti tradizionali francesi e forse anche più voti della stessa Le Pen. Macron si dimise da ministro nell’agosto del 2016 e aveva mostrato da subito di voler trovare maggior protagonismo nella politica francese: quando si è candidato da indipendente, però, pochi gli davano delle possibilità, soprattutto per le cose molto europeiste che Macron diceva in tempi in cui sono popolari soprattutto idee di altro tenore.
Macron ha una storia politica breve nel centrosinistra, ma evita le definizioni e dice di non essere «né di destra né di sinistra»: durante la campagna elettorale è stato definito “liberale di centrosinistra”, “centrista” e “moderato”. È giovane – ha 39 anni – ed è un oratore carismatico, suona il pianoforte e, come scrisse Bloomberg a settembre, “mescola apprezzamenti alle riforme di mercato con appelli all’unità sociale”. Si è formato alla École nationale d’administration concludendo gli studi nel 2004, ha lavorato in una banca d’investimento e per questo Le Pen lo ha accusato di essere espressione di una “elite globale” che vuole controllare la Francia. Dal 2006 al 2015 è stato iscritto al Partito Socialista. Durante i suoi comizi dice cose che nessun altro candidato francese dice, per esempio «l’Europa siamo noi. Bruxelles siamo noi. Abbiamo bisogno dell’Europa». Macron si definisce un “progressista liberale” in economia, ma è di sinistra sulle questioni sociali: parla della libertà di praticare ognuno la propria religione in uno stato laico e dice che non bisogna cedere a coloro «che promuovono l’esclusione, l’odio o la chiusura in noi stessi».