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Caso Cucchi, la Cassazione annulla l’assoluzione dei medici

19 Aprile 2017

Il pg aveva richiesto di rivedere l’appello bis che aveva prosciolto i cinque dottori per l’omicidio colposo del giovane. Il 20 aprile scatterà la prescrizione, ma i familiari potranno ora chiedere i danni in sede civile.

Sono stati annullati dalla Cassazione i proscioglimenti dei cinque medici indagati per l’omicidio colposo d«i Stefano Cucchi: lo ha deciso la Suprema Corte che ha accolto il ricorso della Procura di Roma contro le assoluzioni dei Camici Bianchi, richiesta che ha trovato una valida sponda nel pg Antonio Mura. «Il 20 aprile scatta la prescrizione, ma oggi c’è ancora tempo per fare giustizia e annullare con rinvio le assoluzioni dei cinque medici prosciolti per l’omicidio colposo di Stefano Cucchi: il verdetto dell’appello bis presenta molteplici aspetti critici e i giudici hanno sovrapposto il loro punto di vista a quello dei periti senza avere gli stessi requisiti scientifici». Questo il ‘cuore’ della requisitoria del pg Mura davanti alla Prima sezione penale che gli ha dato ascolto.

«L’APPELLO HA ELUSO IL MANDATO DELLA CASSAZIONE». Il pg ha criticato a spada tratta la sentenza della Corte di Assise di Appello di Roma del 2016 per aver «eluso il mandato» affidatogli nel 2015 dalla stessa Suprema Corte. Quello di accertare o escludere il nesso causale tra la morte del giovane geometra, arrestato per droga e ricoverato dal 17 al 22 ottobre del 2009, data del decesso, all’ospedale ‘Pertini’ di Roma, e il fatto che Cucchi, arrivato già stremato e sotto peso, con fratture e bradicardia, non aveva ricevuto cure adeguate alle sue condizioni. L’annullamento delle assoluzioni dei medici – Aldo Fierro, Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Luigi Preite De Marchis e Silvia Di Carlo – salva i risarcimenti per le parti civili Comune di Roma e Cittadinanza Attiva. La famiglia Cucchi è già stata risarcita dal ‘Pertini’.