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Siria, bilancio di un massacro che dura da sei anni

15 Marzo 2017

Finora le vittime del conflitto sono 465 mila, 96 mila quelle civili. Uccise in gran parte dal regime (63 mila). Poi da ribelli (7 mila), Russia (5 mila) e Isis (3.700). Mille i morti sotto le bombe della coalizione Usa.

Nel febbraio del 2011, un gruppo di studenti veniva arrestato nella città di Daraa per aver scritto alcuni graffiti contro il regime siriano. Con le primavere arabe già esplose in Tunisia, Egitto e Libia, in Siria bastava una scintilla per far scoppiare l’odio accumulato contro il presidente Bashar al Assad. Il 15 marzo del 2011, circa 200 persone marciavano a Damasco contro il presidente-dittatore, per lo più giovani. Era iniziata la rivoluzione siriana, trasformatasi velocemente in guerra civile e infine in conflitto per procura tra le principali potenze regionali (clicca qui per la timeline).


Allo scontro tra Assad e le opposizioni si è sommato quello tra gli sciiti e i sunniti, gli iraniani e i sauditi, con l’aggiunta dell’intervento americano prima e russo poi. Il tutto complicato dall’ascesa dello Stato islamico.