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Riforma della giustizia: per risparmiare si cancellano i tribunali dei minori

8 Marzo 2017

La riforma del processo civile, che si sta discutendo in Senato, prevede la soppressione dei tribunali per i minorenni, sostituendoli con sezioni specializzate all’interno dei tribunali ordinari. Il mondo della giustizia è in rivolta

Sono ore decisive per il destino dei 29 Tribunali per i minorenni italiani. Nella commissione Giustizia del Senato si torna a discutere la riforma del processo civile (ddl 2284), già approvato alla Camera, che in un articolo prevede la soppressione dei tribunali e delle procure minorili e la sostituzione con sezioni specializzate all’interno dei tribunali ordinari. E l’intero mondo della giustizia è in rivolta. Sono state presentate quattro proposte di stralcio. Da Nord a Sud si rincorrono i convegni. La petizione lanciata su Change.org ha superato le 23mila firme. E più di trecento nomi hanno sottoscritto l’appello “Salviamo i tribunali per i minorenni” dell’Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia (Aimmf). Tra i firmatari ci sono Valerio Onida, Gherardo Colombo, don Luigi Ciotti, e anche Giacomo Guerrera, presidente di Unicef Italia. L’Europa ha indicato l’Italia come modello nella direttiva sul “Giusto processo minorile”, ma il governo si muove nella direzione opposta.

Magistrati, associazioni e avvocati. Tutti sono contrari all’emendamento inserito a sorpresa dalla deputata Donatella Ferranti, Pd, nella legge delega. L’intento, si dice dal governo, è quello di razionalizzare i costi della giustizia, cancellando i tribunali dopo quasi cent’anni di storia.

Il fronte del no è ampio. Persino la Garante per l’infanzia Filomena Albano, come ha spiegato a Linkiesta, è contraria alla soppressione. Ma non sono solo gli addetti ai lavori a protestare. In un convegno del 6 marzo, il presidente del Tribunale di Milano Roberto Bichi ha dichiarato che, con i tassi di scopertura del personale di cui oggi soffrono gli uffici giudiziari, la creazione di una sezione che si occupa di tutte le competenze riguardanti i minori (dalle funzioni penali alle adozioni) «è un impegno organizzativo che sicuramente non siamo in grado di gestire».