General

Poesia del giorno. Ryszard Krynicki

Abitiamo attraverso la pelle

Abitiamo attraverso la pelle,
troppo vicini per avvicinarci di più: questa separazione,
attraverso gli uomini che ti ricordo, dura,
attraverso gli uomini che prima ti hanno percorso, stazione,
in lingua straniera, di un testo, attraverso le donne
che non ho sedotto tanto da dimenticarmi di loro; solo
questo terrore primordiale, è da quello che ci riconosciamo come
dalla lingua madre
in una stazione sconosciuta; i più vicini e dunque
i più lontani, amati pieni di odio,
due innesti estranei, che si sono inseriti sullo stesso tronco, sul
tronco reciso dello sguardo, di una conversazione interrotta; la lancia
ha trafitto i due animali, gli animali del respiro, che
ci si è conficcato nelle gole; la lancia? il respiro? se anche
lo innestassi, non ti aspettare un albero
diverso dall’insonnia; abitiamo attraverso la pelle troppo lontano
per parlare di una separazione; tra noi è durata come
un viaggio troppo lungo,
quando il treno ritarda e tu da sola devi
aspettare nella stazione deserta
con uno sconosciuto a caso; tra noi è durata questa lontananza
vicina, questo dolore primordiale e il respiro
ridotto a un alito; e così c’era anche lo sguardo tra di noi: abitiamo
attraverso la pelle dello sguardo