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Lavoro, in Italia aumenta sempre più il part time (e non è una buona notizia)

8 Marzo 2017

L’Italia è il Paese Ue in cui la percentuale di lavoratori part time è salita maggiormente. Di per sé la notizia è positiva ma, andando a fondo, il part time sembra lo strumento usato principalmente per tagliare i costi indesiderati

Siamo il Paese in Europa in cui la percentuale di lavoratori part time è salita di più. Più 9,8% tra il 2002 e il 2015, contro una media europea che vede un incremento del 4%.

A seguire l’Italia Paesi come Austria, Spagna, gli stessi Paesi Bassi che sono la patria eccellenza di questo tipo di contratto, la Germania.

Diciamo subito che, in sé, questa non può essere derubricata come una cattiva notizia. Che aumentino le persone che lavorano part time di per sè è chiaramente positivo. Non solo, a quanto vediamo, non c’è stato un aumento solo in Paesi che hanno sofferto la crisi, ma anche in quelli in cui dopo il 2008 o non vi sono state recessioni o sono state lievi e subito seguite da riprese che hanno più che compensato quei cali del PIL, appunto Germania, Paesi Bassi, Austria, Irlanda.

E infatti c’è una correlazione tra il tasso di occupazione femminile (sono le donne le protagoniste del part time) e proporzione di occupate a metà tempo.