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Irlanda, trovata la fossa comune dell’orfanotrofio di Tuam

3 Marzo 2017

Centinaia le sepolture non classificate. I test del Dna hanno evidenziato che i bambini, al momento della morte, avevano un’età compresa tra le 35 settimane e i tre anni.

Dopo anni di denunce e sospetti su una pagina orribile della recente storia irlandese, sono arrivate le prove inoppugnabili. Un gruppo di esperti ha confermato l’esistenza della fossa comune dell’ex orfanotrofio cattolico di Tuam, nel nord-ovest del Paese. In base allo studio dei certificati di morte, contiene i resti di circa 800 bambini.

STRUTTURA SOTTERRANEA DIVISA IN 20 CAMERE. I primi test del Dna, compiuti sulle ossa ritrovate in una struttura sotterranea divisa in 20 camere, hanno evidenziato che appartenevano a piccoli di età compresa tra le 35 settimane e i tre anni, deceduti nel periodo di attività dell’orfanotrofio, quindi tra il 1925 e il 1961, ma soprattutto durante gli Anni 50.

“CASA” PER RAGAZZE MADRI. La scoperta è stata possibile grazie al lavoro di un’apposita commissione d’inchiesta, che ha acceso un faro sulle ‘case’ per ragazze madri gestite dalle suore. Qui venivano ospitate le donne che avevano avuto figli al di fuori del matrimonio, i loro bambini e anche molti orfani.

GESTITO DALLE SUORE DEL BON SECOURS. L’orfanotrofio di Tuam era gestito dalle suore del Bon Secours. Gli scavi sono iniziati nell’ottobre 2016, ma la vicenda era stata denunciata per la prima volta da uno storico locale nel 2014. Poi era arrivato il mea culpa della chiesa cattolica irlandese, che aveva in gestione molti di questi centri.

ALTISSIMI LIVELLI DI MORTALITÀ. Dalle indagini della commissione è emerso che chi viveva nelle ‘case’ soffriva malnutrizione, malattie e miseria, con altissimi livelli di mortalità. Molti dei piccoli non riuscivano a sopravvivere agli stenti e una volta morti i loro corpi venivano sepolti all’interno di fosse comuni, senza alcuna indicazione della loro identità.